Altro cemento in arrivo in via Gallarana, un tempo ricca di campi, alberi e prati. La Giunta Pilotto ha adottato un piano attuativo per nuove costruzioni su un’area verde. Il coordinamento dei comitati di Monza ha presentato le osservazioni, chiedendo alla Giunta di non approvarlo in via definitiva e di revocare la relativa delibera, a salvaguardia del verde esistente.
"La vicenda delle aree verdi comprese tra la via Gallarana e le vie Bosisio, Prampolini, Aguggiari – scrivono i comitati – è emblematica dello sviluppo selvaggio dell’urbanistica a Monza: si trattava di una grande area verde, di oltre 40mila metri quadrati e di notevole interesse naturalistico (proprio lì passava la roggia della Gallarana). Una testimonianza della vocazione agricola della zona alla periferia di Monza. Nel Prg del 1971 quell’area era destinata a verde e servizi ed è rimasta tale fino al Pgt del 2007, che l’ha trasformata in edificabile. Una destinazione mantenuta anche dai Pgt successivi, mentre nel 2012 la Giunta Mariani ha approvato un piano di lottizzazione che prevede la costruzione di una decina di palazzine (circa 30mila metri cubi di cemento), per la maggior parte ancora oggi in costruzione, con una riduzione del verde 40mila a 14mila metri quadrati". Il comitato Gallarana nel 2020 ha depositato in Comune una petizione con più di 250 firme per fermare la cementificazione prevista dal piano del 2012, rimasta di fatto inascoltata. Ora i proprietari di un terreno ricompreso nell’area hanno chiesto di costruire un altro edificio di 5 piani. La proprietà è collegata a quella dell’area oggetto del piano di lottizzazione del 2012 e i costruttori hanno ottenuto una prima autorizzazione. Nel quartiere tra via Libertà e via Amati ci sono molte edificazioni in corso. L’intervento più significativo è quello, approvato dalla Giunta nel 2011, sull’area della ex-Ima nella vicina via Messa, dove sono state realizzate due torri di 39 metri e di 12 piani (37.300 metri cubi residenziali, cui si aggiungono 4.850 commerciali in corso di realizzazione). L’area risulta qualificabile come bosco sulla base della normativa regionale di settore. Il coordinamento dei comitati chiede quindi all’Amministrazione che, nel rilascio dei nuovi permessi a costruire, valuti gli impatti ambientali e paesaggistici dei nuovi edifici e blocchi i relativi progetti.