DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza fra verde e speranze, il fioraio si inventa online

Alberto Dell’Orto arriva a casa dei clienti : "Dalle corone di laurea in videochiamata agli anniversari, c’è voglia di bellezza"

Alberto Dell’Orto, titolare di un negozio a San Biagio, si occupa personalmente delle cons

Monza, 7 aprile 2020 - Il cartello che hanno deciso di affiggere immediatamente sulle vetrina non appena è entrato in vigore lo stop, è abbastanza eloquente: “La bellezza salverà il mondo”. Perché c’è il Covid-19 a spasso, con tutto il suo carico di sofferenze, paure e tragedie. Ma c’è anche chi prova a reagire tutti i giorni facendo leva sulle proprie risorse. La bellezza, appunto. I fiori, le piante, la natura. C’è ad esempio un negozio attivo da 35 anni in città e che proprio qualche giorno fa ha festeggiato i suoi primi 19 anni in via Col di Lana 17, al quartiere San Biagio. I suoi titolari – Alberto Dell’Orto e la moglie Lucia Marone – hanno deciso da subito di non mollare. Certo, il negozio è rigorosamente chiuso, i camion in arrivo dall’Olanda che tutte le mattine scaricavano le loro colorate mercanzie davanti alle sue vetrine sono in Patria, ma nel suo piccolo il negozio continua a funzionare. "All’inizio volevamo premiare i nostri clienti più affezionati - racconta Alberto Dell’Orto - ma ci rendiamo conto con piacere che per molti c’è ancora voglia di festeggiare".

Anniversari, compleanni, perfino lauree. "Proprio l’altro giorno abbiamo preparato corone d’alloro per una ragazza che si laureava in videoconferenza" racconta. Certo, non è facile. "Il mercato dei fiori recisi ha subito una brutta botta, non vendendo beni di prima necessità siamo stati costretti a buttare via un ingente quantitativo di merce, come tutti quelli che lavorano nel nostro settore. Solo da qualche giorno il Governo, attraverso il Ministero delle Politiche agricole, ha stabilito che è consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di semi, piante, fiori ornamentali. E quindi si può continuare a vendere, a patto di non aprire il negozio al pubblico: on line e al telefono". Il personale è stato ridotto, però, "e allora ci ritroviamo a preparare noi stessi le composizioni e poi ad andarle a consegnare personalmente ai clienti". Sveglia come sempre di buon’ora, corsa dalle aziende florovivaistiche a rifornirsi, allestimento in negozio e poi le consegne. "I nostri fornitori sono tutti italiani a questo punto, quel 60-70 per cento di fiori che arrivavano dall’Olanda adesso devono essere gioco forza sostituiti da prodotti italiani, che poi è il mercato che ha maggiormente sofferto di questo momento di crisi".

Senza dimenticare il lato sociale. "Ho sempre avuto una proficua collaborazione con i ragazzi della Comunità di San Patrignano": Ora sta aumentando. "Del resto, loro si ritrovano a non poter più contare sui mercatini, in cui vendevano parecchi dei loro prodotti. Servirmi maggiormente da loro fa dunque bene a entrambi: a me e a loro". C’è poi una non trascurabile richiesta di piante. Oltre ai fiori recisi in parecchi, costretti a rimanere in casa, magari coi bambini, se hanno la possibilità di un giardino, un terrazzo o un balcone, hanno deciso di acquistare delle piante. Azalee, ortensie, a presto le piante aromatiche. Fra un po’ toccherà anche ai ciclamini. "Insomma, c’è voglia di bellezza e fa piacere essere di conforto".