I ristorni per i frontalieri? "Restano in gran parte alla Provincia di Como, i Comuni confinanti con le Groane non ricevono nulla direttamente". Lo chiarisce il consigliere regionale Pd Angelo Orsenigo. Da tempo segue la questione che sta animando i paesi delle Alte Groane, stimolati da lavoratori frontalieri che fino a oggi non si sono visti riconosciuti il loro status. Una condizione che, oltre a portare vantaggi economici a loro sotto forma di tassazione agevolata, ne porterebbe anche ai Comuni di residenza, che riceverebbero il ristorno di una quota del prelievo alla fonte del reddito effettuato dalla Svizzera, come previsto dagli accordi con l’Italia.
"C’è però la soglia del 4%", sottolinea Orsenigo. "Solo i Comuni dove almeno il 4% dei lavoratori risulta frontaliere possono incassare direttamente il ristorno. Sotto tale soglia la quota resta alla Provincia o alle Comunità montane. A Como a ottenere il finanziamento dalla Svizzera sono Comuni molto piccoli a ridosso del confine, dove i frontalieri sono una quota significativa. Comuni più grandi e più lontani dal confine non raggiungono il requisito del 4% e così è la Provincia a incassare il totale". Resta da capire perché i ristorni dei lavoratori di Lazzate e Misinto, che rientrano nel vincolo dei 20 km dal confine, non sono stati assegnati nemmeno alla Provincia di Monza.
Ga.Bass.