Via Prina, da borgo di tradizione artigianale e commerciale secolare a via anonima, dove pochi negozi resistono fra affitti alle stelle e carenza di parcheggi. Un tempo c’erano l’orefice, il cartolaio giocattolaio, la merceria, la lavanderia, due panetterie, la pasticceria, 3 negozi di ortofrutta, la salumeria e la gastronomia. Oggi resiste un parrucchiere, due bar, un negozio di mobili e una panetteria. "In questa via non è più possibile parcheggiare – racconta Maira Marangi –, 4 posti sono riservati al tribunale da lunedì a venerdì e residenti e clienti non sanno dove fermarsi". "Anni fa – ricorda Maria Monterosso – il parcheggio della chiesa fu costruito con il contributo dei commercianti della via, per uso pubblico. Oggi è solo della parrocchia. Si potrebbe regolamentare con un ticket e i proventi devolverli alla parrocchia, una soluzione comunque va trovata. Via Prina si svuota anche per i prezzi altissimi degli affitti che superano i mille euro al mese per 40 metri di negozio". "A San Biagio è sparito tutto – dice Alberto Mariani –, pochi posti auto e nessuno viene più a fare spesa qui".
Cristina Bertolini