
Aveva sottratto 430mila euro ai risparmiatori, soprattutto anziani pensionati, ed era fuggito a Capo Verde. Ora la giudice per le...
Aveva sottratto 430mila euro ai risparmiatori, soprattutto anziani pensionati, ed era fuggito a Capo Verde. Ora la giudice per le udienze preliminari del tribunale di Monza, Francesca Bianchetti, ha condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione nel processo con il rito abbreviato l’ex direttore di un ufficio postale di Cesano Maderno Pietro Chiarelli, 44enne residente a Bovisio Masciago, imputato di peculato, truffa aggravata e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento. L’imputato è stato anche condannato a risarcire il danno a Poste Italiane che, a sua volta, si è impegnata a restituire ai clienti il maltolto. Per Chiarelli la Procura di Monza aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. I carabinieri lo avevano arrestato lo scorso luglio non appena ha rimesso piede in Italia, dopo un mese e mezzo all’estero. Le indagini sul dirigente erano iniziate a febbraio 2024, quando durante un fine settimana i familiari ne hanno denunciato la scomparsa. Il lunedì seguente, quando l’ufficio postale ha riaperto, il personale ha scoperto e segnalato un ammanco dalla cassa di decine di migliaia di euro in contanti. È a quel punto che i carabinieri di Cesano Maderno hanno scoperto che l’uomo si era imbarcato su un volo per Capo Verde. Secondo l’accusa, l’uomo ha sottratto oltre 430mila euro, 177mila euro dei quali custoditi nel distributore automatico di banconote, 83mila in una cassaforte destinata al pagamento delle pensioni e 170mila euro sottratti da quattro libretti postali. Inoltre, attraverso ulteriori e plurime condotte fraudolente messe in atto dal 2022, al 44enne erano contestate truffe ai danni di numerosi correntisti della filiale, prevalentemente anziani, mediante operazioni compiute sui libretti postali e la falsa vendita di buoni fruttiferi, per un valore complessivo di oltre 200mila euro.
Condotte emerse anche a seguito delle verifiche effettuate da Poste Italiane. "Se ne è andato per paura per quello che ha combinato", aveva detto la sorella ai carabinieri. All’interrogatorio dopo l’arresto Pietro Chiarelli aveva ammesso le accuse contestate, sostenendo di essere vittima del gioco d’azzardo. L’imputato era presente al processo abbreviato, dove ha ribadito la patologia che lo avrebbe spinto a cercare sempre soldi e il suo difensore ha depositato certificazione medica relativa al disturbo ipotizzato.
S.T.