![Il funerale di Lorenzo Rovagnati Il funerale di Lorenzo Rovagnati](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZTFhNzEyYTAtMmYzZi00/0/image.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Il funerale di Lorenzo Rovagnati
Biassono (Monza e Brianza) – "La vita è così fragile che pare un soffio, ma anche forte come Sofia (la terza figlia, nata tre giorni fa, ndr) che è stata il tuo ultimo dono. Ti sentivo al mio fianco anche martedì, non mi hai mai lasciato sola e sarà così anche in futuro". Sono le parole di Federica Sironi, vedova di Lorenzo Rovagnati, al termine del funerale del marito, erede e amministratore delegato della omonima e nota azienda di salumi, morto la scorsa settimana, a soli 42 anni, in un incidente in elicottero a Noceto, in provincia di Parma.
L’ultimo saluto a Rovagnati si è tenuto nella chiesa di San Martino, a Biassono, dove la famiglia e la storica azienda di salumi sono cresciute e proliferate. Dentro e fuori la chiesa c’erano oltre mille persone. In centinaia hanno affollato il sagrato della parrocchia. All'arrivo del feretro, ricoperto di rose rosse, è partito un lungo applauso. Ad accompagnare l'ultimo saluto di Lorenzo è intervenuta tutta la famiglia, tra cui la mamma Claudia Limonta Rovagnati, 79 anni, che in apertura della funzione ha letto l'inno all'amore di San Paolo, tratto dalla prima lettera ai Corinzi. Il salmo è stato letto dalla segretaria, Margherita.
"Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo". È un passaggio dell'Inno all'Amore di San Paolo, tratto dalla prima lettera ai Corinzi, letta ai funerali di Lorenzo Rovagnati dalla madre, la 79enne Claudia Limonta Rovagnati. "Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla - ha proseguito la donna leggendo il testo, profondo e intenso - l'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità. Ora dunque queste tre cose durano - ha concluso -: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore".
"La notte è buia, ricorderò ogni giorno a Paolo e Beatrice chi sei stato, i bei momenti passati insieme. Quando è nata nostra figlia ti ho sentito vicino e grazie a questo ho trovato la forza di farcela". Ha detto invece Federica Sironi. Visibilmente scossa, con un cappellino nero sul viso, Sironi è arrivata in chiesa portando per mano i due figli maggiori, Paolo e Beatrice, di pochi anni, mentre la terza figlia Sofia è nata due giorni fa. Lorenzo e Federica si sono sposati nel 2009.