Stamattina tacevano anche gli uccellini mentre oltre 400 persone sfilavano in chiesa. Due sindaci (quello di Monza, Paolo Pilotto, e quello di Agrate Brianza, Simone Sironi), un ex deputato (Gianmarco Corbetta del Movimento 5 Stelle), un consigliere regionale (Marco Fumagalli, sempre del Movimento 5 Stelle), l’ex sindaco Michele Faglia e il “suo” ex assessore alla Cultura Annalisa Bemporad, attivisti e tante persone che lo avevano in conosciuto. In prima fila lo stendardo sgualcito di tante battaglie col Comitato per il Parco con Bichi Montrasio, da lui stesso fondato nel 1994.
Erano davvero tanti stamani a portare l’estremo saluto a Matteo Barattieri, geologo, naturalista e ambientalista di 57 anni morto il 25 agosto scorso in un incidente stradale a Nashville, negli Stati Uniti d’America. Travolto da un pirata della strada. La sua salma è stata riportata a casa solo giovedì, dopo oltre un mese di attesa per problemi burocratici dovuti in gran parte all’inchiesta in corso sull’incidente. "La comunità parrocchiale di San Biagio - ha esordito il parroco, don Umberto Oltolini - si stringe attorno alla sua famiglia". E poi: "Matteo aveva un carattere piuttosto riservato ma siamo qui a ricordare la sua persona, la sua morte tragica e inaspettata ci lascia sgomenti…". Il viaggio negli Usa, la tournée "della sua band del cuore" (i Blondie, ndr ), l’auto pirata che lo ha travolto alla vigilia del suo ritorno a Monza previsto per il 27 agosto. "Matteo era innamorato della sua città, nutriva un amore viscerale e puro per l’ambiente, la natura, le tematiche ambientali".
Il sacerdote ha poi ricordato la scelta di Matteo di spostarsi soltanto a piedi e in bicicletta, i chilometri percorsi con qualsiasi condizione atmosferica sulla sua due ruote. "Suo fratello mi ha raccontato che andava spesso nelle scuole a educare al rispetto per il creato, per la casa comune troppo spesso vittima dei maltrattamenti umani... Ha praticato una vera e propria spiritualità ecologica, sulla scia di San Francesco". Matteo lascia una testimonianza, "prendersi cura di questa grande cattedrale della natura, la più bella in cui ci troviamo a vivere". Il messaggio finale di Matteo, ha ricordato il prelato, è prendersi cura della creazione. E ha poi citato una delle letture pronunciate durante la messa, tratta del Libro della Sapienza: "Le anime dei Giusti sono nelle mani di Dio e nessun tormento le toccherà". Alla fine della celebrazione, la salma di Matteo, che ieri sera era stata portata a Nova Milanese per un momento di raccoglimento con i suoi famigliari (l’amata sorella Alessandra, i due fratelli Diego e Daniele, i nipoti), è stata tumulata al cimitero di Biassono, dove sono sepolti i suoi genitori. Come il padre, anche lui vittima di un pirata della strada una ventina d’anni fa.
Il Parco ha un amico in meno. "Riposa a ritmo", avevano scritto i Blondie dopo la sua morte. Riposa a ritmo.