SONIA RONCONI
Cronaca

Seveso, un fungo unico al mondo nel bosco della diossina

Scoperto nel Bosco delle Querce di Seveso

I micologi mostrano il fungo trovato nel Bosco delle Querce (Brianza)

Seveso (Monza e Brianza), 10 ottobre 2016 - Il Bosco delle Querce non finisce mai di offrire sorprese: è stata trovata una specie di fungo sconosciuta e tra le più piccole del mondo. È stato ribattezzato «Simcybe Rhabarbarina» ed è di dimensioni davvero minuscole: un gambo che può crescere fino al millimetro e un capello con uno sviluppo fino a 15 millimetri. Il fungo è unico al mondo e per la prima volta è stato avvistato al Bosco delle Querce, dopo numerosi confronti con la comunità scientifica internazionale, si è avuta la dimostrazione che si tratta di una specie sconosciuta. Molti esperti sono accorsi a vedere con i loro occhi la rarità mondiale.

Angelo Bincoletto, esperto di fama nazionale e socio del Gruppo Micologico Bresadola sezione «Mario Galli» di Barlassina commenta così la scoperta: «Camminando per il Bosco delle Querce l’avevo già visto, ho sempre pensato fosse un Crepidotus. Dobbiamo a Luigi Poli di Desio, oltre che a un francese e a uno spagnolo, il merito di averlo analizzato al microscopio per scoprire, attraverso il Dna, che si tratta di un fungo sconosciuto in tutto il mondo. Cresce sui rametti morti del tiglio, nel Bosco delle Querce si trova un po’ ovunque. Vive dalla primavera fino all’autunno».

L'esemplare unico sarebbe stato trovato per la prima volta lo scorso maggio, quindi è stato raccolto e inviato per essere analizzato da un team di esperti in materia micologica. Ricostruito il Dna è stato necessario rivolgersi agli erbari di tutto il mondo. Infine, trattandosi di una nuova specie, la sue descrizione è stata depositata per aggiornare la banca dati mondiale. Il Bosco delle Querce riserva molte sorprese, spiega l’esperto barlassinese Bincoletto: «Questa è un’area che si sta sviluppando e modificando e, ogni volta, ci regala momenti di stupore. Qui, per esempio, abbiamo come fungo anche la Xylaria Oxiacanthae, che non è mai stata avvistata in Italia. Abbiamo funghi, e siamo in una zona di pianura, che crescono di solito in zone alpine a 1.800 metri di altitudine. Abbiamo perfino scoperto che nel Bosco delle Querce ci sono due orchidee che sono segnate nella lista rossa internazionale in quanto stanno scomparendo. Eppure qui le abbiamo. E, senza entrare in campi in cui non sono esperto, non mi sembra neanche così normale pensare che in un bosco brianzolo esista una colonia di pappagalli».

Particolarità che, agli occhi di un profano, potrebbero far pensare a scoperte legate alla diossina, ma così non è. «Sarebbe davvero un modo errato di leggere la realtà. Mai come in questi anni stiamo scoprendo che il Bosco delle Querce è un patrimonio davvero importante dal punto di vista naturalistico. Bosco nato in modo inconsueto, si è sviluppato negli anni facendoci capire che la natura possa essere imprevedibile», spiega il sindaco Paolo Butti.