I funzionari dell’Ufficio per il Processo hanno scioperato ieri anche al Tribunale di Monza per chiedere l’assunzione a tempo indeterminato. Ma la loro astensione non ha paralizzato le udienze, dove a fare da assistenti in aula sono stati ‘precettati’ i colleghi con contratto stabile della cancelleria. Questi lavoratori sono stati assunti a tempo determinato con i fondi del Pnrr e ora chiedono la stabilizzazione. "Significa riconoscimento del diritto al lavoro per i precari e rilancio del sistema Giustizia - sostengono questi dipendenti anomali, una settantina a Monza - La preoccupazione per l’incertezza del nostro futuro sta lasciando il posto alla rabbia per l’insensatezza delle scelte del Governo che vuole dilapidare il patrimonio professionale reclutato grazie al Pnrr e a riportare la giustizia in Italia esattamente a come stava prima dell’enorme lavoro di smaltimento dell’arretrato. Da un lato si esaltano i risultati raggiunti e dall’altro buttano a mare la metà delle professionalità che questi risultati ha contribuito a raggiungerli". Per i cosiddetti Upp "il tempo stringe. Tra meno di 18 mesi scadranno i contratti e seimila precari torneranno a casa lasciando l’ennesimo vuoto di organico. Una scelta che avrà conseguenze anche per il personale a tempo indeterminato, cui aumenteranno ulteriormente i carichi di lavoro, ma il salario sarà sempre quello che è, cioè insufficiente". Il lavoro dei funzionari dell’Ufficio per il Processo, arrivati in numero inferiore a quello previsto nell’organico al Tribunale di Monza, è stato diviso tra le varie sezioni del settore penale e civile, dove il personale amministrativo da sempre arranca per carenza di addetti. Anche la giustizia monzese è in cerca di tirocinanti e di altri ausiliari che, però, se ne vanno dopo avere iniziato a entrare nel vivo delle loro competenze.
S.T.