FEDERICA PACELLA
Cronaca

"Genitori meno disponibili: pesa l’effetto Bibbiano"

Daniela Riccardi, vicepresidente dell’osservatorio di Ai.Bi. descrive il quadro del mondo dell’affidamento

"Genitori meno disponibili: pesa l’effetto Bibbiano"

"Genitori meno disponibili: pesa l’effetto Bibbiano"

Cresce la domanda, ma si riducono le disponibilità di famiglie per l’affido, perché, purtroppo, si sconta ancora l’effetto Bibbiano.

Questo il quadro che riguarda il mondo dell’affidamento dei minori, secondo l’osservatorio di Ai.Bi., associazione che si occupa di questo (oltre che di adozioni) a livello regionale.

"Partiamo col dire che i numeri ministeriali sono molto vecchi per poter fare una riflessione approfondita e certa – spiega la vicepresidente Cristina Riccardi, referente per l’affido – per cui partiamo dall’esperienza quotidiana".

Nei due anni di Covid - afferma la vicepresidente Riccardi - "abbiamo sicuramente assistito ad un fiorire di interesse rispetto all’accoglienza affidataria, abbiamo visto centinaia di famiglie.

Per dire, facevamo un’informativa a settimana. Tuttavia, è stato un boom emotivo, perché poi di questa grande mole di famiglie poche sono andate avanti col percorso formativo.

Ora questo rallentamento è ancora più accentuato, nonostante ci sarebbe un gran bisogno". Pesa, purtroppo, ancora l’effetto della vicenda di Bibbiano.

"Spiace doverne ancora parlare, ma, nonostante sia tutto finito in modo sereno, purtroppo nell’immaginario collettivo ha segnato molto in termini di fiducia verso l’istituto dell’affidamento. Per cui l’idea ancora oggi è che si portano via i bambini alle famiglie. In realtà, l’affido è esattamente il contrario, è lo strumento preventivo per evitare di arrivare all’allontanamento e come tale va usato in tutte le sue forme, sia residenziale che nella forma breve". Dall’altra parte, del resto, aumentano le richieste da parte dei servizi per l’accoglienza dei bambini, spesso per situazioni molto pesanti.

"E questo diventa un problema perché non tutte le famiglie disponibili sono sufficientemente preparate".

"Quello che serve – conclude Riccardi – è soprattutto far conoscere meglio questo istituto, informare correttamente, farne comprendere l’utilità e recuperare la fiducia, perché dietro i numeri ci sono storie, persone e servizi che lavorano bene".

In quest’ottica, il Coordinamento delle famiglie affidatarie di Brescia organizza un corso di formazione per il 16 maggio: l’obiettivo dell’associazione, che simbolicamente ha sede in un bene confiscato alla mafia, è promuovere, rafforzare e rendere più accessibile la realtà dell’affido familiare come risorsa sociale.

F.P.