
Giorgio Vanni con I Figli di Goku
Lissone (Monza e Brianza), 7 aprile 2018 - Cominciamo con una domanda a trabocchetto: se chiudi gli occhi vedi?
"Il drago, Dragon Ball".
Giorgio Vanni ride e sta al gioco. Troppo facile con uno dei suoi successi. Cinquantaquattro primavere sulle spalle, per vent’anni o giù di lì è stato la voce dei cartoni animati, l’interprete e autore delle sigle dei cartoons in onda sulle reti Mediaset. E ancora oggi, lo chiamano a esibirsi in mezza Italia, i suoi concerti fanno sempre numeri importanti, le sue canzoni sono entrate nelle programmazioni persino delle discoteche.
Non a caso, questa sera (pardon questa notte, all’1 e un quarto) Giorgio Vanni si esibirà al Noir di Lissone, dove sarà l’attrazione di punta della Cartoons Night accompagnato da Alessio Testa.
Cartoons di notte in una discoteca... Non si stupisce?
"Per nulla. I miei fan sono davvero trasversali e di tutte le età. Dal ragazzino di 10 anni ai suoi genitori, dalla fiera di paese alla discoteca. Le nostre sigle sono entrate nell’immaginario".
Già, quali sigle?
"I Pokémon, Dragonball, Detective Conan, All’Arrembaggio, Oggy e i Maledetti Scarafaggi, soprattutto quelle cosiddette “tunz tunz”... Mi hanno soprannominato il Capitano, come l’eroe in One Piece della ciurma di Cappello di paglia. Assieme all’Ammiraglio, alias Max Longhi, abbiamo firmato qualcosa come 110 o 115 sigle di cartoni animati, non ho nemmeno tenuto il conto. E di queste, più di 60 le canto io, le altre le ha interpretate Cristina d’Avena. A volte in duetto col sottoscritto".
Un regno. Di cui Giorgio Vanni è il Re...
"(ride) Direi piuttosto il principino".
Che significato ha avere questo ruolo?
"La cosa più bella è il legame che si è costruito nel tempo fra noi e i nostri fan, molto emotivo e affettivo".
Si torna tutti un po’ bambini...
"Quando ai miei concerti vedo il luccicchio negli occhi degli spettatori, ragazzi ma anche adulti... si scatena un’energia pazzesca che mi ripaga di tutto, anche delle delusioni della vita...".
Quando ha deciso di fare il musicista, non lo avrebbe mai immaginato...
"Ho partecipato anche al Festival di Sanremo nel 1992 con i Tomato"
E ha collaborato con grandi artisti: Miguel Bosè, Finardi, Vecchioni, Mango, Cristiano De Andrè, Laura Pausini...
"Mi ritengo una persona molto fortunata. Amavo la musica internazionale, i Police, Bob Marley, il funk, il reggae, il soul... Quando ci ho provato con il pop e la musica italiana, la verità è che non sono mai stato troppo convinto, per me era un ripiego... in fondo, amavo un altro genere di musica e volevo cantare in inglese".
Finché?
"Finché sono arrivate le sigle dei cartoons: ed è stata una scoperta meravigliosa".
Mai avuto rimpianti?
"Mi piace essere quello che sono diventato. Con un solo rammarico: le mie canzoni sono ascoltatissime, eppure il mio volto non esiste... ecco non mi dispiacerebbe avere una popolarità maggiore, proporzionata al successo delle mie canzoni. Non tanto per questioni economiche, ma per avere la possibilità di fare più spettacoli".
Torniamo ai cartoons.
"Sono sempre stato un superfan, li ho sempre guardati, da quando ero piccolo assieme a mio padre".
La sua sigla preferita?
"Beyblade, One Piece, Yu-Gi-Ho!...".
E ovviamente Dragon Ball, una di quelli che le hanno dato più fama.
"Certo (sorride) ... anche se sono un po’ stufo di cantarla dopo tutti questi anni. Comunque, le sigle sono come i figli, non puoi che amarle tutte!"
Già, i figli...
"Ne ho due: Sofia oggi ha 27 anni e vive in Messico, ma quando viene a trovarmi adora tutte le cose che faccio. E poi c’è il più piccolo... Lorenzo “Lillo”".
Com’è avere un papà che canta le canzoni dei tuoi cartoni preferiti?
"Per anni è stato bellissimo: a 9 anni le sapeva tutte a memoria, ma adesso che ne ha 13...".
Cosa?
"(ride), non mi sopporta più. Ormai ascolta altre cose...".
Quali?
"La musica trap (un sottogenere musicale dell’hip hop, ndr)".
Insomma, tutt’altra roba...
"E io ne vado molto fiero, grazie a mio figlio ormai conosco tutto di questo mondo, in Italia rappresentato da artisti come Sfera Ebbasta e Ghali".
Però...
"Ho scoperto che per parecchi trapper e youtuber italiani io, con le mie sigle, sono un idolo. Insomma, mio figlio è incastrato: i suoi idoli sono fan di suo papà!".
Cosa bolle in pentola?
"Tante cose, in fondo “Siamo solo noi che crediamo ancora nei supereroi”»"
Ma questo è un ritornello..
"Sì, dell’ultimo lavoro “supereroi”, firmato Dj Matrix Featuring Giorgio Vanni Vs Jack Mazzoni e prodotto da Lova Music, la casa discografica fondata assieme a Max Longhi".
Lei è di Milano, ma legame con la Brianza è forte: Max Longhi è nato a Monza e vive a Lesmo. E a Monza suona regolarmente.
"Al Sound Workshop di Monza provo i concerti con la nostra band, I Figli di Goku...".