
La tratta fra Arcore e Carnate
Arcore, 1 ottobre 2018 - Un giunto rotto sui binari della linea ferroviaria tra Carnate e Arcore. Come quello che a gennaio Pioltello ha causato 3 morti. Ma il macchinista del treno questa volta se ne è accorto e ha sventato un altro disastro. È successo venerdì sera sul tratto brianzolo della linea Bergamo-Milano via Carnate. Il convoglio Trenord aveva passato la stazione di Carnate e ha rallentato per il semaforo giallo prima di quella di Arcore. Il ferroviere ha notato la presenza di un giunto disallineato con l’asse ferroviario, un guasto simile a quello che ha provocato il 25 gennaio la morte di tre persone a Pioltello. D’accordo con il macchinista, ha fatto procedere il treno a passo d’uomo e ha poi segnalato quanto accaduto, evitando così qualsiasi possibilità di incidente. La circolazione ferroviaria è stata interrotta, i tecnici di Rfi (Rete ferroviaria italiana) hanno sostiuito il giunto e solo dopo la riparazione hanno avvisato la polizia ferroviaria che ha avviato un’ispezione con i risultati che andranno alla Procura di Monza, competente territorialmente, ma anche ai pm milanesi titolari dell’indagine per disastro colposo sull’incidente di Pioltello.
«È prematuro prevedere l’apertura di un fascicolo penale», le parole del procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti. Intanto Rete ferroviaria italiana ha già avviato un’inchiesta interna per verificare se le azioni delle squadre addette alla manutenzione sono state conformi alle procedure previste. Lo rivela la stessa Rfi in una nota, sostenendo che «tale tratto di rotaia era già oggetto di attenzione da parte delle squadre tecniche, che lo avevano messo sotto osservazione, ritenendo comunque non necessaria la sua sostituzione nell’immediato». Rfi ha reso noto che sono state avviate a fine 2014 e nel 2015, nell’ambito degli interventi di potenziamento e adeguamento tecnologico della rete ferroviaria nazionale, l’omologazione e quindi l’installazione di 100mila dispositivi (unici a livello mondiale) per il controllo dei giunti meccanici con un investimento di oltre 150 milioni di euro. I primi 3mila dispositivi sono già in funzione.
Lo scopo di questi dispositivi tecnologici è «di monitorare preventivamente e da remoto gli spostamenti delle due testate della rotaia in corrispondenza dei giunti, in modo da programmare una manutenzione predittiva e quindi eliminare le rotture improvvise». Non è abbastanza. Tanto che, l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi, chiarisce: «Ci aspettiamo che Rfi metta in atto quanto prima un piano puntuale per la rapida messa in sicurezza dell’infrastruttura su cui viaggiano i lombardi. Convocheremo Rfi affinché relazioni sullo stato della rete».