STEFANIA TOTARO
Cronaca

Giussano, picchiato fuori dalla discoteca per una storia sui social: condannato l’unico maggiorenne

Imputati anche un paio di minorenni: uno è stato assolto e un altro ha ottenuto il perdono giudiziale

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Tribunale di Monza

Giussano (Monza Brianza), 23 Ottobre 2024 - "Sono stato accerchiato e aggredito fuori dalla discoteca e a 17 anni: questa brutta esperienza mi ha davvero segnato, mi ha lasciato danni non solo fisici ma anche psicologici".

Per questa vicenda, accaduta nelle prime ore del 6 gennaio 2019 nel parcheggio della discoteca Zero Club di Giussano, il Tribunale di Monza ha condannato per lesioni personali a un anno di reclusione, con la pena sospesa, l'unico ragazzo che ai tempi era maggiorenne tra quelli accusati di essersi accaniti sull'allora 17enne. Imputati anche un paio di minorenni davanti all'apposito Tribunale: uno è stato assolto e un altro ha ottenuto il perdono giudiziale.

"Erano le 4, sono uscito dalla discoteca con i miei amici e ho sentito urlare in coro il mio cognome, mi sono avvicinato al gruppetto e ho riconosciuto un mio compagno di classe che, quando mi sono avvicinato, parlava di una storia pubblicata sui social e mi ha dato un pugno sulla mandibola e poi sullo zigomo - ha raccontato in aula la vittima del pestaggio, che non si è costituito parte civile al processo per avere un risarcimento dei danni - Sono scappato e mi sono messo a correre, arrivando in un punto cieco dove ho ricevuto altri pugni e calci. Su un muretto c'era l'imputato, l'ho pregato di non farmi male ma mi ha dato un calcio in faccia. Sono riuscito a rientrare in discoteca e da lì ho chiamato i miei amici per venirmi a prendere, poi il giorno dopo sono andato in ospedale".

Lesioni per 20 giorni di prognosi. "Gli aggressori li ho riconosciuti dalle foto in discoteca e dai profili social". L'imputato ha negato di avere mai visto la vittima. "Ha cercato dappertutto sui social tra le persone taggate convincendosi che erano i colpevoli", ha sostenuto il suo difensore chiedendone l'assoluzione. La pubblica accusa aveva chiesto 18 mesi di condanna, il giudice si è fermato a un anno.