GABRIELE BASSANI
Cronaca

"Gli ambulatori non sono supermercati"

Lo sfogo di un medico di famiglia per le lamentele sui social riguardo alle mancate visite: chi dev’essere visitato, lo decido io

di Gabriele Bassani

I medici di base a Limbiate sono meno di quelli che dovrebbero essere, qualcuno lavora anche sabato e domenica per assistere i pazienti e alla fine sbotta di fronte alle continue lamentele via social. È il caso di Luciano Camerra, medico di medicina generale da 36 anni che, insieme a tre colleghi, ha l’ambulatorio in via Dei Mille. L’altro giorno si è sfogato sulla pagina Facebook di Limbiate, dopo avere letto l’ennesima accusa, generica, verso i medici di base che "non ricevono mai". Un intervento lungo e articolato, ben scritto, molto chiaro, che dovrebbe aiutare a capire tante cose.

"Finché persiste lo stato di emergenza dichiarato non dai medici ma dal Governo – scrive Camerra – tutti, molti evidentemente malvolentieri, devono seguire le regole di prevenzione. Tra le più importanti c’è quella di evitare luoghi dove è più facile contrarre l’infezione. Quindi ospedali e ambulatori medici. Nell’era ante-Covid, nel nostro ambulatorio transitavano ogni giorno 300 persone. Non credo che si pensi che simili flussi adesso non costituiscano un pericolo, a meno che qualcuno davvero creda che il Covid non esista, che la terra sia piatta e che il vaccino modifichi il Dna. I reparti di Psichiatria in quel caso sono ancora aperti, sempre su appuntamento però".

Questo l’esordio. "Stiamo sopportando di tutto in questi mesi ma stavolta non ce l’ho fatta, ho voluto puntualizzare alcune cose perché mi sembra che si stia superando il limite. Io parlo per me e per i colleghi con cui lavoro, di cui conosco il modo di lavorare. Non escludo che qualcuno magari possa non comportarsi bene, ma non si deve mai generalizzare".

Nel suo sfogo su Facebook il dottore precisa: "La decisione su chi deve essere visitato e chi può ottenere ciò che desidera via mail, sms, whatsapp, telefono, la prende il medico. Capisco che qualcuno voglia usare gli ambulatori come fossero dei supermercati, ma questo non rientra tra le motivazioni per cui ai tempi, nel lontano 1978, venne istituito il Servizio sanitario nazionale". Non mancano le frecciate verso qualche collega e la gestione dell’emergenza. "Se ci sono medici che si sono fatti il selfie all’atto della vaccinazione anti-Covid, renderanno conto di questo operato alla loro coscienza e davanti alle istituzioni, che peraltro latitano in questo strano Paese. Nostro compito è chiarire i dubbi, spiegare e talvolta consolare i nostri assistiti, non fare i supereroi con selfie o balletti. Abbiamo in quest’anno sopportato di tutto, rinunciato a tutto e siamo stati portati ad una tale esasperazione che molti di noi, anticipando i tempi, hanno abbandonato.

E ancora. "Io non so su quale nuvola viviate voi, ma la situazione dei medici di base a Limbiate è drammatica. Una volta erano 28, ora siamo rimasti in 15. Poi ci sono 5 incaricati a scadenza, che di solito rimangono qualche mese e poi scelgono altre attività. Ragionate su questi numeri e ditemi se vi conviene continuare a infangare il nome e l’operato degli unici medici che, da quando è scoppiato questo casino, vi hanno ascoltato, curato e qualche volta hanno pianto insieme a voi".