
Tifosi
Monza - La Ascari è un piccolo universo che ‘respira’ al ritmo dei decibel delle Formula Uno. Variante suggestiva e veloce. Con le magliette, le bandiere, gli striscioni e gli slogan urlati fai il giro della griglia. L’Italia della Ferrari, gli orange per Verstappen spalla a spalla con i tifosi di Lewis Hamilton. E poi l’affetto mai dimenticato per Fernando Alonso. È quasi piena la tribuna d’acciaio rimasta alla Ascari. In lontananza, quelle che corrono lungo il rettilineo fino alla parabolica che da ieri porta il nome di Michele Alboreto, sono mezze vuote. Gli eroici appassionati che nonostante il caro biglietti hanno deciso di esserci comunque, sono stati capaci di non far rimpiangere l’atmosfera degli anni d’oro. Del Gran premio a porte aperte. Dei 200mila del 2019. Oggi il Mondiale e i conti hanno preso un’altra piega. Una chiamata alle armi nel nome della passione per i motori che gira col freno tirato. Diecimila il venerdì, 16mila ieri come quelli che verosimilmente ci si attende oggi.
Ektor "con la kappa", ci tiene a precisare, è venuto dall’Olanda da solo. Si sforza a mettere in fila tutte le parole in italiano che conosce per raccontare che "io le mie vacanze le faccio qui". Ha lavorato tutta estate per avere il fine settimana libero. "Di solito facevo una settimana, dieci giorni qui in giro, ma quest’anno mi sarebbe costato troppo. Solo autodromo, solo Gran prix. Forza Verstappen". Fa subito amicizia con un paio di veneti che non hanno certo voluto deludere la fama di ‘santi bevitori’. Col pane e il salame bergamasco di un gruppo di bergamaschi, è già festa. "In televisione è un’altra cosa, ma quest’anno lo sforzo è costato caro". Il rumore delle monoposto, la musica del dj in filodiffusione in ogni dove del circuito fa dimenticare il sacrificio.
Anche della levataccia per farsi la giornata piena. Fin dal primo mattino le vie attorno al Parco che ospita l’autodromo della Formula Uno si sono popolate dei primi tifosi. Niente invasione. Strade aperte. Controlli discreti. Mugugnano gli ambulanti del merchandising. Anche gli affari, in uno degli appuntamenti più importanti dell’anno, faticano a ingranare. Ma almeno si ricomincia. Sperano tutti, anche i vertici del circuito, che la domenica del Gran premio d’Italia numero 100 riesca ad avere una marcia in più. In pista ci saranno anche i 16 atleti medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, con l’uomo più veloce del mondo – Marcell Jacobs – a sventolare la bandiera a scacchi al traguardo del Tempio della velocità. E al via, l’inno d’Italia con la banda della Guardia di Finanza e il passaggio delle Frecce Tricolori.