Monza – L’ultimo strato di asfalto arriverà a coprire tutti i 5.793 metri di pista entro venerdì. È il “tappetino“ che dev’essere pronto almeno 60 giorni prima del Gran premio. Che quest’anno si correrà il primo giorno di settembre. Quindi, "la scommessa è vinta", il sollievo di Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci Italia. Le squadra di operai stanno lavorando senza sosta per la volata al traguardo, dopo oltre cinque mesi di cantiere in cui hanno dovuto fare i conti con lunghe settimane di maltempo che ha inesorabilmente rallentato il “passo gara“.
Asfalto pronto, nuovi sottopassi pure, "poi aspetteremo qualche giorno per far riposare il tappetino prima di disegnare la segnaletica orizzontale. Tra luglio e agosto – detta il ritmo Sticchi Damiani – sistemeremo gli ultimi dettagli". Ma per un pensiero che è ormai è tolto, c’è un’altra questione che continua a togliere il sonno al presidente Aci: "Ora dobbiamo portare a casa il nuovo contratto con la Formula 1. È urgente – sottolinea –, da oltre un anno vado ripetendo che è necessario firmare, ma fino ad oggi è stato perso tempo prezioso". Ormai la concorrenza è numerosa e soprattutto agguerrita. E non è più soltanto quella araba o americana. Anche in Europa c’è chi è pronto a spendere cifre astronomiche.
Madrid ha firmato per ospitare una gara cittadina dal 2026 al 2025: 10 anni di contratto per una cifra che, secondo radio paddock, non si allontana di molto dal mezzo miliardo di euro. Monza oggi paga 20 milioni a Gran premio, la F1 vuole un aumento del 50% oltre a una rivalutazione del 3% ogni anno. "Io voglio firmare firmare al 2035", l’obiettivo di Sticchi Damiani. L’attuale accordo scade con la gara del 2025, mentre il contratto di Aci con il Consorzio Parco e Villa per la gestione dell’autodromo è valido fino al 31 dicembre 2028. Aci avrebbe voluto anticipare (e allungare) il rinnovo per ’coprire’ la durata della nuova intesa per restare nel calendario del Mondiale, ma la politica locale e la burocrazia hanno un altri ritmo. "A questo punto vado avanti lo stesso – la strategia –. Quantifichiamo bene le migliorie che faremo anche su Paddock Club e tribune, oltre a quelle che stiamo completando in questi giorni, poi parleremo di soldi. Anche pensando a chi verrà dopo di me alla guida di Aci, l’eredità dev’essere sostenibile. Adesso il triangolo delle trattativa è tra Aci, F1 e ministero delle Infrastrutture".