MARCO GALVANI
Cronaca

Monza, il Gran Premio a porte chiuse fa le prove per dare vita alle tribune

Il Gp sarà senza pubblico e con rigide misure di sicurezza anti coronaviru. Scartate le sagome cartonate e le simulazioni digitali degli spettatori

Gp 2020 senza pubblico a Monza

Monza, 27 giugno 2020 -   Il Gran premio con l’incubo del seggiolino vuoto. Come il calcio con le curve deserte, anche la Formula Uno si trova a fare i conti con le gare a porte chiuse e la desolazione di tribune e prati senza il colore e il folclore del pubblico. Che, a Monza, ha sempre un fascino suggestivo trasmesso (e invidiato) in mondovisione. Quest’anno sarà tutto diverso. La tradizionale invasione di pista dopo la bandiera a scacchi, la marea di appassionati sotto il podio sospeso sulla linea del traguardo, non ci saranno. E pure gli striscioni dei tifosi sulle tribune e lungo le reti, il grande cuore dei club Scuderia Ferrari resterà arrotolato. Gradoni vuoti. 

E allora "stiamo pensando un modo per evitare di avere un impatto visivo su un circuito deserto – spiega Pietro Benvenuti, direttore del Monza Eni Circuit -. Ancora non è stato deciso se colorare le tribune con teli di sponsor", anche se sembra esclusa la possibilità di vedere delle sagome per replicare il pubblico o un sistema digitale che simula gli spettatori. Certamente «abbiamo stabilito che le tribune lungo il rettilineo dei box siamo coperte con slogan e messaggi istituzionali, dal Comune, all’Aci alla Regione", anticipa il sindaco Dario Allevi. Mentre lungo tutti gli altri sei chilometri scarsi di pista "ci dovremo inventare qualcosa".

Per questo c’è grande attenzione su quello che succedereà nei primi Gran premi della stagione, a cominciare dal doppio appuntamento in Austria a partire dal 5 luglio. Non soltanto sul fronte dell’immagine, oggi ancor più importante visto che le gare diventeranno un evento soprattutto televisivo, ma anche per quanto riguarda la gestione della sicurezza e la garanzia che non si creino assembramenti di tifosi all’ingresso del circuito chiuso al pubblico.

Una questione che "stiamo affrontando in prefettura", chiarisce Benvenuti.  L’autodromo sarà un fortino . Per la vita all’interno dei confini è stato condiviso il protocollo adottato dalla Fia e da Formula One, verrà potenziato il centro medico, saranno posizionati termoscanner all’ingresso dell’impianto sportivo e una segnaletica utile a garantire le distanze necessarie. Per quanto riguarda i team, invece, saranno ridotti all’essenziale.

E il pubblico? "Insieme con le forze dell’ordine stiamo predisponendo un piano per garantire che non si creino assembramenti alle porte di accesso – continua il direttore – e anche per presidiare tutto il perimetro della pista", soprattutto nei punti storicamente più vulnerabili. A cominciare dal sentiero che corre tra il Golf club e il rettilineo che porta alla Ascari, meta ogni anno di decine di "portoghesi" che tra gli alberi intravvedono le monoposto sfrecciare. Anche perché il Parco, comunque, resterà aperto a tutti.