"Il 2023 è stato un anno complesso per l’economia e la geopolitica, ma il mondo del vino di qualità e il nostro Gruppo in particolare ne escono rafforzati. Tanti gli investimenti continui, obbligatori per crescere e tanti ne saranno messi in atto nel 2024. Guardiamo positivamente al futuro e speriamo che non solo il mondo premium salga, ma che ci sia un ritorno del ceto medio, vera forza dell’Italia". Così Marcello Meregalli, amministratore delegato del Gruppo Meregalli, maggiore importatore di vino in Italia, Francia e Svizzera, commenta i risultati del 2023. Con un +7,99% di fatturato rispetto al 2022 arriva ora a un record di 99.443.000 ero. Quello appena concluso è stato un anno di crescita per tutte le aziende del gruppo: soprattutto per Visconti43 (trasformata lo scorso anno da Srl in Spa), che ha registrato un aumento di fatturato del 27%; le consociate estere Meregalli France e Meregalli Monaco aumentano il fatturato del l’1,6% circa. Anche le società extra vino, tra le quali spiccano Aznom e DTales, seppur artigianali e con incidenza marginale sull’andamento del Gruppo, registrano un aumento importante nel 2023: +73,58%, sintomo della fase di crescita che sta interessando il settore del lusso. Interessante a questo proposito la politica aziendale del Gruppo Meregalli, che ha introdotto il concetto di “premiumization“, ovvero il consumo di prodotti di qualità e di prezzo superiore, che negli ultimi anni ha avuto un’importante accelerazione. "Siamo pronti ad affrontare il nuovo anno con rinnovata fiducia da parte dei nostri clienti – afferma Corrado Mapelli, direttore generale del Gruppo Meregalli –, senza dar nulla per scontato in un mercato in costante evoluzione".
G.G.