
di Fabio Luongo
Una trentina di poesie per raccontare uno sguardo nuovo sull’infanzia, su quali siano i bisogni dei bambini, su cosa possa essere l’educazione, per rendere davvero i più piccoli protagonisti nel loro percorso di crescita. Un volume nato dall’esperienza sul campo e dal dialogo coi versi riscoperti della nonna. E’ il libro "Rimario di sguardi" scritto da Carola Castoldi (foto) ed edito da Bellavite, una raccolta bifronte dal doppio titolo di "Rimario di sguardi - Sull’educazione" e "Rimario di sguardi - Sulla vita".
Nata e cresciuta a Lissone, la 36enne brianzola vive oggi a Correzzana, ma in città continua a lavorare come coordinatrice della scuola dell’infanzia Maria Bambina, occupandosi anche di attività di formazione e di supervisione pedagogica. "E’ un progetto che chiude il cerchio tra la mia vita professionale e la mia vita privata - racconta Castoldi -. E’ un libro a due voci: la mia, che dà una visione professionale sul mondo dell’educazione, cercando di definire attraverso le rime, cioè un linguaggio non tecnico, alcune caratteristiche della cultura dell’infanzia, e una raccolta di poesie di mia nonna, di cui ho ritrovato questi testi. Da una parte gli sguardi sull’educazione, dall’altra gli sguardi sulla vita".
"Il libro vuol essere un modo per diffondere sguardi rinnovati sull’infanzia, con un linguaggio accessibile a tutti - spiega -. Nasce dal desiderio di traghettare a un pubblico largo, ad esempio alle famiglie, un punto di vista sui bambini, superando l’immagine stereotipata dei bimbi come tabula rasa, che devono solo ascoltare l’adulto, per vederli invece come soggetti attivi, portatori di interessi, curiosità e domande sul mondo fin da quando sono piccolissimi".