ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

I bronzi più intonati d’Italia. Il concerto perfetto e il museo delle campane centenarie

La città si mobilita per sostenere la candidatura del patrimonio della storia e cultura locali "Sono goielli unici, si meritano di ottenere i contributi del Fondo per l’ambiente".

La città si mobilita per sostenere la candidatura del patrimonio della storia e cultura locali "Sono goielli unici, si meritano di ottenere i contributi del Fondo per l’ambiente".

La città si mobilita per sostenere la candidatura del patrimonio della storia e cultura locali "Sono goielli unici, si meritano di ottenere i contributi del Fondo per l’ambiente".

Desio e i desiani si mobilitano per il loro campanile e le preziose, celebri, campane. Uno dei patrimoni della storia e cultura cittadina, noto tra gli appassionati di tutta Italia, è stato inserito e candidato tra i Luoghi del Cuore del Fondo ambiente italiano. Non una semplice candidatura fine a se stessa, bensì un impegno forte che in tanti stanno iniziando a prendersi, per valorizzare ancor di più il campanile e fargli scalare la classifica a livello nazionale. In pochi giorni, sono stati raccolti oltre 500 voti, che permettono al gioiello desiano di essere al 33esimo posto nella classifica nazionale e primo tra i vari luoghi della Brianza. Un passaparola positivo che, come spesso capita in questi casi, ha iniziato a diffondersi sui social network: "Il campanile non è né di destra né di sinistra, anche atei e agnostici possono votare".

Esattamente, si tratta di un vanto per la città. A lato della basilica di piazza Conciliazione si erge il campanile gotico, risalente al XV secolo. Alla sua sommità sono collocate otto campane, opera del fonditore varesino Felice Bizzozero. "I bronzi, realizzati nel 1843 – è spiegato nella candidatura – sono ritenuti tra i migliori concerti di campane esistenti e sono stati oggetto di ben tre incisioni discografiche. Le 8 campane, la più grande delle quali ha un diametro di 1,75 metri e pesa oltre 34 quintali, sono intitolate ciascuna a vari Santi, alla Beata Vergine Maria e all’Angelo Custode e ancora oggi vengono suonate dal gruppo dei campanari di Desio". La presenza di campane bronzee nella basilica risale già al Cinquecento, circostanza che spiega il tripudio e la partecipazione con cui la cittadinanza assistette nel 1843 all’installazione dell’attuale gruppo campanario: dalle cronache dell’epoca risulta che dovette addirittura intervenire la gendarmeria per mantenere l’ordine tra il pubblico.

All’interno della torre campanaria è stato allestito un piccolo museo che racconta la storia delle campane e che viene ammirato durante le salite fino in cima, organizzate durante le feste cittadine, le serate della kermesse estiva o in occasioni speciali come i raduni dei campanari. "Più che un museo è un percorso didattico che abbiamo allestito lungo la salita – racconta Silvio Caimi, uno degli storici campanari – prendendo spunto da altre torri in giro per l’Italia. Ci sono informazioni e curiosità su come si costruiscono le campane, sulla fusione, e poi dei manufatti su come erano le campane un tempo. Vogliamo sempre più divulgare l’arte campanaria, perché parliamo di pezzi unici e preziosi". Esattamente un anno fa, nel settembre del 2023, ad esempio, in città si è svolta una grande festa per celebrare il 180esimo anniversario della fusione delle otto campane. Un evento organizzato dal Gruppo campanari della Basilica di Desio, con la Federazione nazionale suonatori di campane, in collaborazione con la comunità pastorale desiana e il patrocinio del comune. Fin dal mattino, piazza Conciliazione è stata animata dal suono delle campane. Al centro della piazza fu posizionato un furgone con 10 campane, a disposizione per i concerti che si sono susseguiti per tutto il giorno. Di fianco alla basilica, è stata allestita la mostra fotografica promossa dal Circolo Fotografico desiano, dedicata alle campane desiane e alla loro storia, “Le campane cittadine e la nobile arte campanaria“.