REDAZIONE MONZA BRIANZA

I “cecchini“ di Fratelli d’Italia: "Crisi infinita"

"La gravità della decisione si è resa necessaria per porre fine a una crisi amministrativa e a una paralisi di...

"La gravità della decisione si è resa necessaria per porre fine a una crisi amministrativa e a una paralisi di...

"La gravità della decisione si è resa necessaria per porre fine a una crisi amministrativa e a una paralisi di...

"La gravità della decisione si è resa necessaria per porre fine a una crisi amministrativa e a una paralisi di impegno che si trascinavano da mesi, nell’incapacità del sindaco Gargiulo di dare impulso e efficace coordinamento alle pur diverse iniziative avviate dai vari assessorati, in coerenza con il mandato elettorale".

Fratelli d’Italia rompe il silenzio. Quattro consiglieri del gruppo su cinque sono tra coloro che hanno rassegnato le dimissioni: il presidente del consiglio comunale Fabio Arosio (nella foto), Andrea Cantù, Simona Mariani e Stefano Canzian. Nessun ripensamento: "Dimissioni rassegnate con responsabilità personale – commentano – sfiduciando di fatto il sindaco e determinando il commissariamento e le elezioni anticipate, attese nel più breve tempo possibile". Con queste dimissioni in massa tempi abbreviati: si andrà al voto in primavera.

I quattro non risparmiano critiche agli ex colleghi di maggioranza: "L’indolenza progettuale e la mancanza di spinta propulsiva della guida politica si sono evidenziate anche in occasione della discussione del bilancio, approvato solo per senso di responsabilità, mentre la situazione complessiva andava aggravandosi per i mancati chiarimenti e gli assordanti silenzi sul singolare ed inopinato passaggio del sindaco a Forza Italia, nello sconcerto della coalizione di maggioranza e della opinione pubblica".

E poi un appello rivolto proprio ai cittadini: "Si invita la popolazione a riprendere consapevolezza, dignità e partecipazione attorno alle istituzioni democratiche per trovare forza e consenso con una visione d’insieme che ridia slancio e coraggio alla nostra città". Loro, a quanto pare, ci saranno ancora.

G.Gal.