"Una vita segnata da eventi e prove, affrontate sempre con forza d’animo e volontà. Un esempio per tutti". Così Ugo Zorco, coordinatore della Casa Famiglia Sodalitas di Busnago in occasione dei festeggiamenti per il centenario di Ermellina Cereda. L’ex filandina di Sulbiate, che ha lavorato da quando aveva 11 anni. Simbolo di una femminilità che si emancipò e che ha saputo rimboccarsi le maniche davanti alle avversità.
La tenacia è il fil rouge che unisce la sua lunghissima vita. E ora un altro traguardo importante, condiviso con familiari e operatori della struttura brianzola. "Un pomeriggio intenso – raccontano alla Rsa –. Accanto alla consueta festa mensile dei compleanni, abbiamo deciso di dedicarle una momento speciale con la consegna di una targa ricordo. La signora Ermellina, con noi ormai dal 2013 è un modello da seguire. Ha saputo sconfiggere l’epoca difficile della pandemia e oggi è più che mai da stimolo per tutti: guarda al futuro con ottimismo".
Ermellina Cereda nasce a Sulbiate il 26 gennaio 1925. Come molti, a quei tempi, inizia a lavorare presto, subito dopo la licenza elementare. Il vecchio stabilimento per la filatura della seta era stato costruito nel 1923, poco prima che lei vedesse la luce e in questo scorcio di Brianza scandì il passaggio dall’economia agricola a quella industriale. Le foto seppiate d’epoca mostrano centinaia di ragazze al lavoro. È operaia tessile quando si sposa con il suo Egidio. I coniugi Giani si trasferiscono a Cornate, hanno due figli: Marinella e Giovan Battista. Ad attenderli, però, c’era una prova durissima, la vedovanza precoce e la morte del papà. Ermellina si ritrova sola con due bambini a 40 anni. Da quel momento in poi il suo impegno in famiglia è stato ancora più intenso fino agli anni d’argento. Prima di approdare a Busnago, è stata a lungo al Centro diurno di Mezzago.