FEDERICA PACELLA
Cronaca

I colori dell’emergenza. Regione in zona gialla cinque province in rosso

Quasi la metà oltre l’incidenza media di decessi sugli occupati

I colori dell’emergenza. Regione in zona gialla cinque province in rosso

I colori dell’emergenza. Regione in zona gialla cinque province in rosso

Cinque province lombarde da zona rossa in termini di incidenza degli infortuni mortali sugli occupati e di rischio di morire sul lavoro. Si tratta di Monza Brianza, Brescia, Cremona, Mantova e Varese, che si trovano rispettivamente al 21°, 22°, 24°, 30° e 31° posto sul totale delle province italiane, secondo l’elaborazione fatta dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering (su dati Inail aggiornati al 29 febbraio) e pubblicati in vista della Giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro di oggi. Togliendo i casi degli infortuni in itinere, Brescia è al primo posto per valore assoluto con 6 tra le 33 province rosse, colore che, nella zonizzazione fatta da Vega Engineering, significa che l’incidenza in provincia è superiore a 1,25 volte quella media nazionale. In zona arancione si trova Pavia, mentre le altre lombarde sono classificate in bianco, seppur non esenti da morti sul lavoro: a Milano nei primi due mesi dell’anno sono state 4 le morti bianche, 1 a Bergamo, zero nelle restanti.

"È una giornata importante per riflettere sulla tragedia quotidiana delle morti sul lavoro – spiega Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio che da tre decenni monitora la sicurezza dei lavoratori in Italia –. Un’occasione preziosa di riflessione per i formatori, per i responsabili della sicurezza aziendale e per i datori di lavoro. Per introdurre nella quotidianità produttiva del nostro Paese tutte le procedure utili alla prevenzione degli infortuni gravi e mortali". Le norme ci sono, ma si continua a morire sempre per effetti di infortuni che avvengono con modalità analoghe, segno che la normativa non è applicata in modo costante; nelle classifiche ufficiali, poi, non rientra il bilancio dell’economia sommersa. Per una riflessione più virtuosa e capace davvero di indirizzare il Paese verso un’inversione di rotta, l’Osservatorio elabora da anni il rischio reale di morte dei lavoratori, regione per regione e provincia per provincia, in base al rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa regionale e provinciale. "Questo valore, un vero e proprio ‘indicatore di rischio di morte sul lavoro’, consente di confrontare il fenomeno infortunistico anche tra regioni con un numero di lavoratori diverso. Sulla base dell’incidenza degli infortuni mortali, l’Osservatorio Vega definisce mensilmente la zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese che viene così dividendo l’Italia a colori". Tra le regioni, la Lombardia nel 2024 figura in zona gialla, seppure i 17 casi registrati nei primi due mesi dell’anno siano il valore assoluto più alto in Italia. E poi c’è un’emergenza che negli ultimi anni diventa sempre più nitida ovvero quella che tocca i lavoratori stranieri, soggetti a un rischio di infortunio mortale più che doppio rispetto agli italiani