In occasione dell’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (sottoscritta il 20 novembre 1989), insegnanti, genitori e alunni dell’Istituto comprensivo Anzani) hanno ricordato Iqbal Masih, il bambino pachistano a cui è intitolata la scuola elementare, con uno spettacolo al teatro Manzoni. Iqbal nacque in Pakistan in una famiglia molto povera, a quattro anni lavorava già in una fornace, a cinque fu venduto dal padre ad un venditore di tappeti per pagare un debito. Fu ucciso il 16 aprile 1995, a 12 anni, perché era già un attivista e si ribellava alla schiavitù e al lavoro minorile. Per questo divenne icona dei diritti negati dei bambini lavoratori, contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell’infanzia. I bambini di quinta hanno letto brani della storia di Iqbal e le sue riflessioni, altre classi hanno portato un tappeto, simbolo delle trame culturali presenti nella scuola.
Nel 1998 la preside della scuola di via Luca della Robbia, Anna Cavenaghi, con il consiglio di istituto, chiese agli alunni a chi volevano fosse intitolata la scuola. Alice Cazzaniga, figlia di Mariangelo - autore del quadro dedicato a Iqbal e del dipinto “Il mondo senza confini“ - ha ricordato quei giorni: "Frequentavo la quarta, a tutti noi bambini fu data la possibilità di scegliere come volessimo intitolare la nostra scuola. Tra i vari nomi c’era anche quello di Iqbal, un bambino come noi, seppur distante, con la sua tragica storia di bambino schiavo. Scegliemmo lui". La scuola è un crocevia di culture, oltre il 50% dei ragazzi è di origine straniera. Lo ricorda anche il dipinto del mondo senza confini, dove le acque sono l’unica parte colorata che divide. "Questa è una scuola di periferia – ha ricordato il sindaco, Paolo Pilotto – dove la periferia non è un luogo di marginalità, ma luogo di incontri tra persone diverse che imparano a stimarsi a vicenda".