
È ripreso il dialogo dopo l’impasse dei lavori non realizzati dalla società. Si allontana lo spettro della perdita della concessione per l’anno prossimo.
Si è riaperto il dialogo tra Comune e Forti e Liberi, dopo il clima di sospensione degli scorsi mesi. In Municipio si è svolto un incontro tra amministrazione e tre dirigenti societari per superare l’impasse creatosi dopo che il club non ha ottemperato ai lavori su infissi, serramenti e vetrate dello storico plesso sportivo di viale Cesare Battisti, che si sarebbero dovuti realizzare – secondo l’atto di transazione firmato dai due soggetti nel 2023 – entro la fine dello scorso anno, per una spesa di 256mila euro. Una prima occasione di confronto che sembra allontanare lo spettro che la società possa perdere la concessione, l’anno prossimo, della sede dove da sempre gioca e si allena (fin dal 1878).
"Durante l’incontro l’amministrazione ci ha esposto le sue condizioni – spiega Alessandro Riva, presidente di Forti e Liberi –, e noi a nostra volta abbiamo fatto il punto sulle difficoltà incorse e sulla situazione dell’impianto. La volontà è di collaborare con il Comune in maniera costruttiva. Ci siamo presi una settimana di tempo per dare una nostra risposta ufficiale alle loro richieste, prima sarà necessario riunire il nostro Consiglio d’amministrazione".
"Ci è stato chiesto un piano di rientro dal debito contratto dalla società – chiarisce il presidente – che corrisponde alla cifra che dovremmo stanziare per i lavori su serramenti e infissi (quindi 256mila euro). Ci lavoreremo. È un processo che non si può svolgere in cinque minuti, ma non c’è dubbio che i nostri rapporti vogliono continuare a essere collaborativi". "Da parte loro – precisa ancora –, c’è stata disponibilità all’ascolto, per cui hanno preso atto delle altre criticità strutturali presenti nel plesso sportivo, con l’impegno di prenderle in esame appena saremo in grado di rientrare dal debito".
Dietro a questa articolata situazione di obblighi reciproci, c’è un centro sportivo composto da due palazzine e una pista d’atletica che verte da tempo in uno stato di obsolescenza. L’accordo di transazione firmato nel 2023 tra Comune e società per intervenire sulle problematicità di maggiore urgenza ha già prodotto dei risultati significativi. Il Comune, tra l’agosto e il dicembre 2023, ha già provveduto al rifacimento del tetto del palazzetto del basket al risanamento della facciata, alla realizzazione di un settore per disabili nelle tribune e all’abbattimento di barriere architettoniche in bagni e spogliatoi, per una spesa complessiva di 392.668 euro.
Quest’anno, un secondo lotto di lavori sempre a carico dell’amministrazione, dovrà provvedere, per altri 200mila euro, a una serie di interventi per la sicurezza (disposti dai vigili del fuoco): l’ammodernamento degli impianti elettrici, l’impianto di illuminazione d’emergenza nella palestra di ginnastica, l’installazione di impianti di rilevazione automatica d’incendio e ancora la sostituzione di parte delle porte interne della palestra e di alcuni locali, nonché delle porte d’accesso dall’esterno al locale, mettendo al loro posto nuove porte tagliafuoco certificate. Anche nel palazzetto di basket è prevista l’applicazione sui gradoni delle tribune di pittura intumescente per una maggiore resistenza al fuoco.
Oltre a questi lavori - e a infissi e vetrate nuove su cui deve intervenire Forti e Liberi - ci sarebbe ancora tanto da fare. La palazzina di ginnastica ha un tetto che da tanti anni soffre di infiltrazioni. La stessa ha poi spogliatoi con docce che non funzionano. Il palazzetto di basket soffre invece di scarsa luminosità per lampade obsolete di cui una parte fulminate e non sostituibili perché non più in commercio. In generale occorrerebbe ammodernare sia gli impianti elettrici di entrambe le strutture sia la caldaia, con un rinnovamento che permetterebbe di sgravare anche del 60% i costi delle utenze.