Il ponte più vecchio della Brianza è il ponte di Realdino, a Carate, che risale al 1908. È fra i primi in calcestruzzo. Muratura arcate e piloni sono stati recentemente calibrati dai tecnici e si è rivelato uno dei più robusti. Intanto i tecnici stanno controllando anche la soletta della superficie stradale. Per quest’anno è previsto un finanziamento statale e quindi si valuterà il da farsi, tra risanamento strutturale e adeguamento normativo. Infatti passa sopra il Lambro e due vie cittadine, perciò è sorvegliato speciale per età e strategia di costruzione, 24 ore su 24, attraverso un sistema computerizzato che arriva direttamente agli uffici della Provincia.
Entro fine mese su 9 ponti della Brianza partiranno le prove di carico con autocarri e trasduttori che misurano il peso e la pressione che un ponte può soppportare, per ottenere l’idoneità statica, cioè il certificato che il ponte può sopportare i trasporti eccezionali. Da qui agli inizi del 2030 tra Ministero e Regione arriveranno in Brianza 30 milioni di finanziamento per la diagnostica e l’intervento sui ponti. L’idea generale, concordata dalla provincia con Regione e Ministero è di non farne di nuovi, lavori che sarebbero stati troppo onerosi, ma di fare manutenzione a quelli già esistenti.
"La manutenzione di un ponte – osserva l’ingegnere Emanuele Polito, dirigente del settore strade della Provincia – è un lavoro lungo e poco amato dai cittadini perché viene effettuato di notte per non bloccare il traffico durante il giorno. Ma sono necessari. Anche solo il crollo di calcinacci può mettere a repentaglio la sicurezza di chi transita". Le linee guida nazionali per la sicurezza sui ponti sono del 2022, in seguito al disastro del ponte Morandi a Genova. Ma in Brianza l’attività di sorveglianza dei ponti era iniziata già nel 2016, subito dopo il passaggio di competenza dalla Provincia di Milano a quella di Monza.