L’alternanza scuola lavoro si fa anche raccontando la storia di Lea Garofalo, vittima di mafia, per non dimenticare. Gli studenti di 4^ P (Sistemi informativi aziendali) del Mosè Bianchi insieme all’associazione Diogene Onlus, Agende Rosse di Rozzano e agli insegnanti Giuseppe Tramontana e Patrizia Guandalini, diventano curatori della mostra dedicata a Lea Garofalo, esposta nell’atrio della scuola. La vicenda di Lea Garofalo è raccontata nelle tavole a fumetti delle illustratrici Ilaria Ferramosca e Chiara Abastanotti. Riflessioni ed emozioni sono il frutto di un concorso promosso tra le scuole da Pino Cassata, referente di Agende Rosse. Gli studenti monzesi hanno organizzato il materiale in una mostra esposta a scuola e proposta ai loro compagni di istituto. Sfruttando le loro competenze informatiche ne hanno realizzato una duplice versione: un’audioguida con la descrizione delle opere, preparando i testi e i commenti (dopo la lettura del libro “Una fimmina calabrese“ di Paolo De Chiara) sotto la guida degli insegnanti.
Hanno realizzato un sistema di prenotazione per le visite guidate e un questionario di gradimento per i visitatori da compilare online. Hanno studiato tutto il materiale, per essere pronti a fare da ciceroni ai compagni delle altre classi, durante le visite guidate. L’ipotesi, come anticipa il professor Tramontana, è di esportare la mostra nelle altre scuole. Lea Garofalo aveva 35 anni quando fu torturata e uccisa. Il suo corpo venne poi trovato in un campo, a San Fruttuoso, dove fu bruciato. "È interessante rendere i ragazzi protagonisti – sottolinea il dirigente Guido Garlati –, la scuola deve dare informazioni anche su questi argomenti di cronaca che con il tempo tendono ad essere dimenticati: sono 1.008 le persone uccise dalla mafia, numero in continuo aggiornamento. Fare scuola significa trovare diversi strumenti e linguaggi per informare e far riflettere".
C.B.