La “scomunica“ dei Templari rischia di finire in tribunale. "Per difendere la nostra immagine e per avere una motivazione alla revoca della convenzione per il presidio della Cappella Reale". Mauro Giorgio Ferretti (nella foto), presidente dell’associazione Templari Oggi, punta il dito contro il presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, il sindaco Paolo Pilotto, che "si genuflette davanti all’Arciprete di Monza e, a quattro giorni dalla scadenza del “periodo di prova”, revoca la convenzione che lui stesso ha autorizzato a luglio, senza dare alcuna motivazione, ma liquidando tutto con la generica espressione “ritenuto opportuno”". Per questo "abbiamo già dato mandato a uno studio legale di contestare la validità della revoca per violazione degli obblighi di motivazione che impediscono il vaglio della salvaguardia del pubblico interesse, cui è indirizzata l’azione della Amministrazione, e che si è risolta in un mero atto arbitrario non consentito, e per la tutela della dignità e onore dell’associazione". In ogni caso i Templari si aspettano "un incontro chiarificatore". Perché "non riusciamo a comprendere la motivazione della revoca di un servizio di tipo culturale. Come mai, allora, lo stesso trattamento non è stasto riservato alle guide turistiche?". A metà settembre i Templari si erano presi in carico la vigilanza della Cappella Reale della Reggia di Monza, che grazie al loro servizio, gratuito e volontario, ha potuto riaprire le porte a fedeli e visitatori ogni sabato e domenica, dopo trent’anni di chiusura. L’iniziativa, nata per volontà del presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, ha poi visto una sospensione dopo qualche settimana, per la richiesta del Consorzio di autorizzazione alla Curia di Milano. Del resto i Templari non esistono più dal 1312, quando papa Clemente V emise una bolla con la quale sopprimeva l’ordine e aveva proibito qualsiasi forma di sua ricostituzione. Compreso l’uso della regola, dell’abito e del nome. Pena la scomunica. Questo dicono libri di storia, alti prelati e studiosi. Di qui l’imbarazzo della politica monzese quando si è saputo che un’associazione che si richiama ai Templari aveva stretto un accordo con il Consorzio per assicurare l’apertura gratuita della Cappella Reale. "Ma la verifica avrebbero dovuto farla prima di sottoscrivere la convenzione", sottolinea il presidente dei Templari monzesi. Ricordando, nonostante Monza, il valore del proprio lavoro "al fianco della Chiesa di Roma", riconosciuto anche da "monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, che all’inaugurazione della Domus Spei ha ringraziato l’associazione Templari Oggi: "Tutto quello che vedete come arredo è opera loro. La loro generosità è arrivata come Provvidenza".
CronacaI Templari contro la “scomunica“: "Facciamo causa alla Villa Reale"