CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Il baratto per il metrò. Un vialone alberato in cambio del deposito

Il capannone per i treni della M5 cancellerà l’ultimo prato al Casignolo. Ma l’Amministrazione rassicura gli abitanti: avranno un risarcimento ambientale.

Il baratto per il metrò. Un vialone alberato in cambio del deposito

Il capannone per i treni della M5 cancellerà l’ultimo prato al Casignolo. Ma l’Amministrazione rassicura gli abitanti: avranno un risarcimento ambientale.

Con l’arrivo del deposito dei treni della linea M5 al Casignolo, l’unica area verde rimasta nel quartiere San Rocco e l’assessore Marco Lamperti aveva annunciato il massimo impegno per far ottenere al quartiere le migliori compensazioni e interventi di mitigazione. La conferma del grande deposito della metropolitana nel quartiere non è stata accolta con favore dai residenti, che nell’ultima assemblea pubblica hanno ricordato che San Rocco paga lo scotto di servizi che poi sono utili a tutta la città: il carcere, il depuratore, la circonvallazione, adesso il cantiere per fare arrivare la metropolitana a Monza e, infine, l’ampliamento dello svincolo della tangenziale in previsione delle Olimpiadi invernali del 2026. "Da settembre – anticipa il presidente della Consulta di quartiere, Riccardo Motta (nella foto) – nelle prossime assemblee di Consulta metteremo nero su bianco le ipotesi di compensazione legate specificamente al deposito dei treni a causa del quale perderemo l’ultima grande area agricola del quartiere". I cittadini chiedono a gran voce che, sia per il nuovo svincolo Serravalle sia per il deposito treni, le compensazioni interessino segnatamente il quartiere, clausula non scontata, perché in realtà possono essere realizzate su tutta la città.

Le proposte che vengono spesso ribadite riguardano la sistemazione dei tre sottopassi pedonali che collegano il quartiere San Rocco con il centro di Monza e il collegamento con le ciclabili: via Sant’Alessandro/via Tolstoj; via D’Annunzio/via Casati e via Monte Pasubio/via Fiume. Attualmente sono tutti e tre poco illuminati, ricettacolo di rifiuti e mal frequentati. Alcune aree sono recintate perché a rischio di crollo e le pendenze non sono percorribili con sedia a rotelle o passeggini. San Rocco è un quartiere antico, dove le costruzioni di strade e proprietà private si sono intrecciate nel tempo. Adesso sarebbe utile l’acquisizione da parte dell’amministrazione comunale del collegamento tra via Omero/via Gentili con via Sant’Alessandro che passa per una proprietà privata. "Sarebbe uno sbocco ulteriore per Sant’Alessandro – sottolinea Motta –, in alternativa alla via dell’antica Pesa". I proprietari sono tiepidi: da un lato contenti di poter essere d’aiuto al quartiere e dall’altro ipotizzano l’idea di poter edificare in quell’area che però pare essere vincolata al tunnel. Un’altra richiesta riguarda la sistemazione della scala di costa sulla ferrovia, a metà del ponte che da San Rocco porta verso San Fruttuoso. E sempre in quella direzione farebbe comodo al quartiere un sottopasso tra via Ortigara e via Aquileia. I cittadini hanno anche avanzato l’ipotesi di utilizzare l’area cani di fronte a via Gentili, ora cintata perché usata da Serravalle come area parcheggi. L’assessora all’ambiente, Giada Turato, conferma che le compensazioni ambientali rimarranno nel quartiere. Allo studio una “Greenway“ su via Borgazzi: piantumazione di alberi e marciapiedi con superfici permeabili. Altro verde verrà lasciato attorno al deposito dei treni della futura metropolitana.