DARIO CRIPPA
Cronaca

Il Boccaccio occupa ancora. Centro sociale alla Fossati Lamperti: "Non scenderemo mai a patti"

Dopo lo sgombero da via Timavo per il nubifragio di questa estate. L’assessore: "Valutiamo la situazione"

Il Boccaccio occupa ancora. Centro sociale alla Fossati Lamperti: "Non scenderemo mai a patti"

Hanno occupato di nuovo. Il centro sociale Boccaccio, sgomberato dopo il nubifragio di luglio dalla sua ultima sede in via Timavo, ha occupato ieri in via Val D’Ossola, una porzione accanto all’area dell’ex cotonificio Fossati Lamperti, rifugio di senza tetto e disperati da anni. "Un’altra spina nel fianco - hanno annunciato gli antagonisti - Oggi ci siamo presiə una nuova casa! Dopo lo sgombero di Via Timavo 12, abbiamo scelto di non soccombere alla rassegnazione né di cedere alle logiche del profitto di una città sempre più simile a una vetrina a uso e consumo di turisti e ricchi, inaccessibile quindi a moltissime persone che la abitano e attraversano". Che qualcosa bollisse in pentola era chiaro da giorni, con continue iniziative in allestimento annunciate con date ma senza un luogo preciso. "È ormai squarciato il velo di ipocrisia di una giunta cosiddetta progressista che si dice attenta ai bisogni giovanili ma nella realtà continua a reprimere e controllare". Un annuncio senza possibilità di repliche. Il Boccaccio fece la sua prima occupazione 20 anni fa, all’ex Macello. "Non scenderemo a patti con questa città e ancor di più con questo governo che non ci ritiene decorosi, che partorisce politiche securitarie e discriminatorie. Ci prendiamo insieme i nostri spazi e tempi per autorganizzarci, condividendo necessità e sogni. Come da vent’anni, saremo la loro fastidiosa spina nel fianco. Aspettiamo da subito in via Val D’Ossola 4 chi vuole supportarci e affondare con noi nuove radici in questa occupazione".

L’assessore alla Sicurezza e magistrato, Ambrogio Moccia sta valutando la situazione: "Sono stato avvertito subito".