"Una modifica al progetto che potrebbe bloccare il finanziamento Bei a Pedemontana".
La tratta “D breve“ non prevista nei piani originari potrebbe essere il grimaldello del territorio per scongiurare l’arrivo dell’autostrada contestato da cittadini e comuni nel Vimercatese.
A far sbarcare il caso a Bruxelles è Brando Benifei (nella foto). L’eurodeputato del Pd chiede alla Commissione di "verificare la corretta applicazione del diritto comunitario in materia di appalti pubblici rispetto al prestito della Banca europea degli investimenti per il progetto. È urgente fare luce sul rispetto delle regole prima dell’erogazione, visto l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche per la costruzione di un’opera che continuiamo a ritenere dannosa per l’ambiente, la biodiversità e la qualità dell’aria, oltre che inutile da un punto di vista trasportistico".
Il punto è tutto nel cambio di tracciato. "L’infrastruttura era un collegamento autostradale tra Dalmine, Como, Varese, Valico del Gaggiolo, con concessione rilasciata senza gara, prima della entrata in vigore della disciplina europea sul coordinamento delle procedure d’appalto, che renderebbe la stessa immodificabile, pena il suo decadimento – spiega Benifei –. Ma Pedemontana sta facendo variazioni sostanziali sostituendo il terminale Dalmine con Agrate Brianza".
Una battaglia condivisa. "Insieme ai consiglieri del Pd e al gruppo provinciale Brianza Rete Comune continueremo a lavorare, tanto in Europa quanto a livello locale e nazionale, per dare voce ai cittadini che si oppongono allo sfregio del loro territorio e allo sperpero di denaro pubblico". "Credo che l’iniziativa di Brando Benifei sia opportuna – sottolinea il consigliere regionale dem Gigi Ponti – abbiamo tutti bisogno di chiarezza su come stiano effettivamente le cose. La “D breve“, che non trova il consenso del territorio e dei sindaci, non rispetta nemmeno le finalità dichiarate dal progetto dal punto di vista dei trasporti".
"L’interrogazione – aggiunge Vincenzo Di Paolo, capogruppo del centrosinistra in Consiglio provinciale – si inserisce in un quadro più ampio di azioni mirate a salvaguardare la Brianza rispetto agli effetti di un’opera che non corrisponde alle necessità vere del territorio e non darà soluzione ai problemi che riguardano il diritto alla mobilità dei nostri cittadini".
"Stiamo lavorando a un nuovo contributo in sede di Valutazione di impatto ambientale da consegnare al ministero dell’Ambiente – conclude il consigliere provinciale Francesco Facciuto –. Le criticità rappresentate dai Comuni e dalla Provincia di Monza e Brianza non hanno infatti trovato risposte adeguate".