CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Il Comune blinda il piano mobilità: "Ma è sostenibilità a senso unico"

Critiche alla delibera di risposta alle osservazioni presentate sul documento che rivoluzionerà la viabilità

Una delle proposte e osservazioni presentate da Legambiente prevederebbe di chiudere definitivamente l’attraversamento automobilistico del Parco di Monza ma il Comune l’ha rigettata

Una delle proposte e osservazioni presentate da Legambiente prevederebbe di chiudere definitivamente l’attraversamento automobilistico del Parco di Monza ma il Comune l’ha rigettata

Approvata nei giorni scorsi dal Consiglio comunale la delibera di risposta alle osservazioni dei cittadini sul Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile). È il documento di pianificazione strategica che guiderà i progetti di mobilità urbana e sviluppo urbanistico di medio-lungo periodo, circa 10 anni, per raggiungere obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Cittadini e associazioni nei mesi scorsi avevano presentato 35 osservazioni, suddivise in media in 5 sottopunti ciascuna. Gli uffici tecnici hanno risposto dichiarandole in gran parte condivisibili, parzialmente condivisibili, oppure che "non comportano modifiche agli elaborati", cioè già previste dal Piano, mentre altre non sono condivisibili e quindi vengono rigettate. Fra queste, la richiesta di Assolombarda di realizzare più parcheggi di interscambio nelle stazioni, con collegamenti tramite navette. Richiesti anche più sensi unici di circolazione, utili per pianificare nuove piste ciclabili, (ad esempio un senso unico nella cerchia Appiani-Manzoni-Azzone Visconti- Aliprandi). "Azioni più penalizzanti sull’uso del veicolo privato - osservano da Assolombarda - devono essere attuate gradualmente solo dopo l’attivazione di reti e servizi di mobilità che favoriscano l’interscambio e il cambio modale". Il Comune ribatte che il principio di fondo del PUMS è quello di rendere l’uso dell’auto una delle opzioni per muoversi in città, ma non più la prevalente.

Le azioni volte a incrementare l’utilizzo del trasporto collettivo, vanno sviluppate contestualmente rispetto alle misure di limitazione del traffico privato". Cassata di netto la proposta di Giorgio Majoli, coordinatore di Legambiente di prevedere l’interramento di via Boccaccio, soprattutto per ricostituire l’unità spaziale tra i Boschetti Reale e il Parco, ma anche per risolvere il problema del traffico automobilistico proveniente dalle direttrici est-ovest. "Questo fatto - osserva Majoli - consentirebbe inoltre di chiudere definitivamente al traffico automobilistico viale Cavriga nel Parco. Il Pums dura 10 anni e si può considerare di coinvolgere la Provincia". Niente da fare. L’amministrazione risponde che oltre a non permettere la chiusura di viale Cavriga, sarebbe troppo costoso. Se ne potrà parlare in successivi tavoli di confronto. Lo stesso vale per la richiesta di realizzare dei sottopassi viari nelle intersezioni di viale Industrie–viale Stucchi (da interrare) con via Salvadori e via Sant’Albino (in superficie con rotonde); di viale Stucchi con viale Sicilia e di viale Stucchi con viale Libertà (già finanziato dal PII di Esselunga). Questo fatto consentirebbe di rendere più scorrevole quegli attraversamenti, fonte quotidiana di code e di inquinamento indotto. Considerando anche l’ipotesi di interrare l’intero tratto di quei viali da via Salvadori a viale Sicilia. "Per il traffico di attraversamento dei viali Industrie-Stucchi è stata avviata una concertazione con Milano Serravalle - rispondono i tecnici - per rivedere la localizzazione dei caselli sul territorio".

I cittadini chiedevano anche di prevedere nel PUMS le altre 2 fermate ferroviarie (una pensilina con biglietteria automatica) a Monza ovest (viale Elvezia) e Monza sud (San Rocco) da realizzarsi “a ponte“, oltre quella a est (già prevista in via Einstein), Monza Centro e Monza Sobborghi (esistenti). Ma l’amministrazione fa osservare che la pianificazione delle fermate sul territorio regionale è di competenza della Regione Lombardia. Tutti d’accordo sulla necessità di aumentare il numero di licenze taxi. Ma l’effettiva attuazione dovrà essere ratificata da specifici atti dell’amministrazione. Fra le preoccupazioni dei cittadini anche la gestione dei cantieri che interesseranno 3 fermate della M5 nel quartiere Cazzaniga.