BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il Comune strappa l’accordo. Il cantiere Pedemontana si sposta

Vicino alla materna "avrebbe un impatto devastante", l’azienda pronta a traslocare in zona Iperal

Il Comune strappa l’accordo. Il cantiere Pedemontana si sposta

Una residente di Lesmo del Comitato “No Pedemontana“ mostra il tracciato della nuova autostrada in arrivo sul territorio

Pedemontana apre al trasloco del cantiere della Tratta C a Lesmo. A luglio, la sindaca aveva chiesto di spostarlo dalla scuola materna a via Marconi in zona Iperal. "Vicino all’asilo avrebbe un impatto devastante, la nostra proposta nasce da uno spirito di collaborazione", dice Sara Dossola. La società accoglie il rilievo: "Stiamo cercando una soluzione - spiega Sabatino Fusco, direttore generale della società che realizzerà l’infrastruttura -. Sappiamo che ci saranno disagi, ma siamo attenti a minimizzare dove possibile. E questo è proprio uno dei casi che prendiamo seriamente in considerazione. Per noi, come per le istituzioni, il dialogo è importante e necessario".

Nelle prossime settimane le squadre dell’azienda effettueranno tutte le verifiche necessarie per definire con precisione il perimetro dell’intervento. L’obiettivo condiviso "è garantire che i lavori procedano nel rispetto della sicurezza dei cittadini e della sostenibilità ambientale, mantenendo aperto un canale di comunicazione con l’amministrazione". Il borgo alle porte di Monza conferma di avere un canale privilegiato con i vertici dell’autostrada, nonostante gli inizi accidentati del loro rapporto. Il Comune si rivolse al Tar per cancellare l’infrastruttura e dopo la sconfitta in aula trattò una serie di compensazioni. Adesso, l’amministrazione prova a convincere i dirigenti che nello scambio non avrebbero da perdere, mentre il paesino tutto da guadagnare, "in termini di qualità della vita", sottolinea la prima cittadina che aspetta la decisione nel merito in via ufficiale. Nell’opzione che la Giunta chiede di modificare il campo-base dei lavori per realizzare le otto corsie di casa occuperebbe 17mila metri di prati vicino all’asilo e alle case di via Ungaretti e via Caduti della Patria. All’interno ci sarebbero portineria, servizi, uffici, infermeria, spogliatoi, lavaggio mezzi, magazzino, sei baracche-deposito: tutto ciò che servirà per portare avanti l’opera. Come un distributore di gasolio, un dissabbiatore, 8 parcheggi per mezzi pesanti, 13 per auto dei dipendenti, una zona di stoccaggio materiali, officina, tettoia di protezione dalla sabbia, deposito di prodotti chimici. Ma a togliere il sonno a cittadini e amministratori in questi mesi è stato l’impianto di betonaggio in funzione per dieci ore al giorno nella parte centrale dell’insediamento. Da qui la campagna per ottenere il trasferimento nei terreni accanto al supermercato, a ridosso di un’area industriale e "per l’80% con appezzamenti già espropriati proprio dall’autostrada".