BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Il Covid sorvegliato speciale. Casi "in lieve aumento". Si alza la guardia in corsia

All’Irccs San Gerardo i ricoverati sono una ventina, 15 a Vimercate, Desio e Carate. Già messi a punto i piani di risposta per un eventuale innalzamento dei contagi.

Il Covid sorvegliato speciale. Casi "in lieve aumento". Si alza la guardia in corsia

Casi "in lieve aumento". In provincia il Covid torna a essere osservato speciale. Il bollettino conta 35 ricoverati in tutto, quindi "per il momento niente picco, ma abbiamo alzato la guardia", conferma Marco Trivelli, direttore generale dell’Asst Brianza. Nei suoi tre poli ospedalieri - Vimercate, Desio e Carate Brianza - i contagiati in corsia sono 15, all’Irccs San Gerardo, una ventina. Monza ha comunque già messo a punto il piano di risposta a un’eventuale innalzamento dei contagi: "È quello di una pandemia influenzale – spiegano alla Fondazione Irccs – ma c’è anche un’azione anti-sovraffollamento". Misure che scatteranno in caso di necessità. Il quadro è decisamente diverso dagli anni bui dell’attacco terribile del virus, quanto sia cambiata la situazione è chiaro dalle parole di Paolo Bonfanti, direttore del reparto di Malattie infettive del San Gerardo: "Nelle ultime settimane c’è un incremento di contagi nella popolazione generale e di riflesso un rialzo di degenti con polmonite – dice lo specialista –. Sono soprattutto persone di una certa età con disturbi cronici. Nessuno è grave, non ci sono persone in terapia intensiva. Il virus circola ancora, ma sembra meno pericoloso".

Come difendersi? "Esattamente come quando si ha l’influenza – chiarisce il professore –, bisogna uscire di casa solo quando si è guariti e, se si ha il sospetto di essere positivi, coprirsi naso e bocca con la mascherina. Non dobbiamo dimenticare che per i più vulnerabili, grandi anziani con patologie, il Covid può essere ancora una malattia grave. Oggi per loro, se il test certifica l’infezione, esistono terapie preventive e per ottenerle basta rivolgersi al proprio medico di famiglia".

L’altra arma per questa categoria e non solo è il vaccino: "È indicato dai 60 anni in poi – specifica Bonfanti – o anche per i più giovani in presenza di cardiopatie, diabete, o se immunodepressi, in dialisi, o con diagnosi oncologiche o problemi del sangue. Potrà essere somministrato direttamente in contemporanea con l’antinfluenzale. In questa fase non abbiamo più percorsi differenziati, però tutti i sintomatici vengono sottoposti a screening con il tampone e chi viene trovato positivo al Covoid viene isolato".

La campagna di protezione scatterà a fine mese, nei giorni scorsi l’annuncio di Regione Lombardia. A inizio settembre Guido Bertolaso, assessore regionale al Welfare, aveva raccomandato l’uso delle mascherine all’interno degli ospedali e delle case di riposo, adesso ribadisce che "se la situazione peggiorasse, la Lombardia sarebbe pronta a mettere in campo altre misure".