Monza – Il futuro dell’ospedale Vecchio è definito, ma tra le idee e i progetti concreti (oltre che i fondi) c’è di mezzo la burocrazia. "Questioni che contiamo di risolvere presto", assicura il sindaco di Monza, Paolo Pilotto. La questione più complessa riguarda la porzione dei 63mila metri quadrato dell’ex Umberto I che ospiterà il comando provinciale dei carabinieri a cui fanno riferimento 4 compagnie (oltre a Monza, anche Vimercate, Desio e Seregno), 24 stazioni, una tenenza e il posto fisso dei carabinieri a cavallo all’interno del Parco. Attualmente l’Arma è nella sede storica di via Volturno, immobile composto da 7 edifici (per un valore di oltre 5 milioni di euro) che Invimit - società del ministero dell’Economia che gestisce il patrimonio immobiliare pubblico - ha rilevato dalla Provincia. Una collocazione che sta stretta.
L’ipotesi è di spostare la nuova caserma nella parte centrale dell’ospedale Vecchio, sul cortile Umbertino. Tutti d’accordo. A cominciare dal Comando generale dell’Arma dei carabinieri. Per procedere con l’operazione, però, l’Irccs San Gerardo - proprietario dell’ospedale Vecchio - dovrebbe cedere a titolo gratuito il diritto di superficie per 99 anni al Demanio che così potrebbe elaborare il progetto e diventare anche “soggetto attuatore del restauro e della costruzione di nuovi edifici“. Tuttavia, per legge il passaggio di superficie al Demanio può avvenire solo dalla Regione o dagli enti locali. Una norma che ha rallentato i piani. Ma "visto che la Regione, in passato, ha erogato contributi al San Gerardo per coprire i costi della ristrutturazione dell’ospedale Nuovo – fa il punto il sindaco –, stiamo cercando di capire se quei soldi possano consentire all’Irccs di trasferire a Regione la proprietà dell’area dove dovrebbero andare i carabinieri e quindi sbloccare il passaggio del diritto di superficie al demanio".
Parallelamente il Comando generale dell’Arma a Roma ha lavorato per prenotare le risorse - tramite il decreto interministeriale “Casa del carabiniere“ - per il nuovo comando monzese. Risorse che, però, potrebbero non bastare. Ecco perché il sindaco e il segretariato generale del ministero della Cultura in Lombardia stanno pensando di cercare finanziamenti proprio dal settore cultura, visto che l’intervento prevede anche il restauro conservativo di edifici dell’Ottocento. Attorno alla caserma, poi, resteranno la casa e l’ospedale di comunità, l’Arpa, la medicina del lavoro e i servizi sanitari legati alla cura delle dipendenze. Oltre a uffici del Comune e "un asilo nido con una sessantina di posti". Mentre per la cosiddetta area delle Ortaglie, dal Villoresi a Cascina Cappelletti, "abbiamo proposto a Irccs di cederci quei 10mila metri per farli diventare un bosco urbano, in cambio di un’area comunale di pari valore che possono monetizzare".