"Adesso Giada è il nostro angelo più bello. Grazie a tutti per la vicinanza". Don Eugenio Boriotti, parroco di Busnago, chiede ancora "di pregare per lei e per i suoi genitori". La comunità è attonita di fronte al malore che ha colpito la studentessa quindicenne, strappandola all’affetto di tutti.
Giada Pollara e la sua famiglia si erano trasferiti in Brianza da poco e si stavano inserendo. La ragazzina frequentava l’oratorio e il Gruppo adolescenti. "Otto giorni fa, venerdì scorso, era qui per la catechesi", racconta incredulo chi oggi fa fatica a misurarsi con la realtà. Troppo dura anche per chi ne ha viste tante. "Si stava ambientando", aggiunge chi la conosceva da poco, ma già la apprezza molto. "Il suo cuore – sempre in oratorio – non aveva problemi, eppure si è fermato. È stata tenuta in vita con una macchina, un cuore artificiale". Il sindaco Marco Corti esprime il dolore dell’intera comunità: "Cose del genere non dovrebbero mai succedere, figuriamoci a una ragazza di questa età".
Ma è a scuola, al Bellisario di Inzago, fra i compagni che i fatti diventano tragedia. "Cosa faremo lunedì davanti al tuo banco vuoto?", dice chi è in classe con lei. Il preside Augusto Matassa ribadisce: "Siamo distrutti e affranti, ci stringiamo ai genitori". Ma sono le parole della parrocchia sui social che lasciano il segno: "Rompiamo le scatole al Signore per strappargli la grazia". Purtroppo, dopo due giorni di agonia, il peggio. Morte cerebrale.