Il Museo e tesoro del Duomo di Monza gestito dalla Fondazione Gaiani si apre al territorio e oltre. È la politica culturale proposta dalla neo direttrice Rita Capurro, all’insegna del dialogo con la città, l’accessibilità e l’inclusione, linee guida condivise dal comitato di gestione guidato da Titti Gaiani.
Si comincia nel periodo natalizio, quando gli operatori del Museo e del Duomo affiancheranno i giovani artisti autistici dell’associazione culturale Facciavista, i quali racconteranno alla città le vetrate realizzate dal pittore, scultore e disegnatore Carnà, al secolo Marco Colombo. Nel 2006, Marco Carnà realizzò la sua più importante opera liturgica: il disegno delle due vetrate trifore poste sulla facciata del Duomo di Monza. Su invito dell’allora arciprete monsignor Leopoldo Gariboldi, l’artista diede vita a due scene bibliche: il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino durante le Nozze di Cana e la guarigione dell’epilettico indemoniato. "Come Facciavista – spiega il presidente e ideatore Matteo Perego – abbiamo recuperato quattro bozzetti preparatori delle vetrare, sono opere inedite dell’archivio Carnà. Abbiamo effettuato il sopralluogo, preso accordi con la direttrice del Museo e con monsignor Marino Mosconi (arciprete e vice presidente della Fondazione) e dal 7 dicembre al 12 gennaio le esporremo vicino alle vetrate, una vera installazione in Duomo, e presenteremo bozzetti e vetrate".
Quattro ragazzi di Facciavista stanno preparando le legende delle opere e una guida che spiega i quattro bozzetti e le vetrate. Inquadrando un apposito Qr code i visitatori potranno leggere la spiegazione. Si sta organizzando una collaborazione a quattro mani tra gli esperti del Museo: ragazzi e professionisti insieme o a giorni alterni spiegheranno le opere. "Ci auguriamo – auspica Matteo Perego – che sia il primo episodio di un lavoro di inclusione con il Duomo, per costruire una collaborazione duratura tra Facciavista, Duomo e Museo. Questa è una prima occasione per conoscerci".
Aperture anche fuori città. Dall’11 gennaio al 13 aprile 2025 il Museo e Tesoro del Duomo di Monza ospiterà “Vigevano e Monza: l’altare di Stefano de’ Fedeli“. Attualmente esposta al Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, la mostra ruota attorno alla ricostruzione del registro inferiore del polittico di San Giovanni Decollato del Duomo di Monza, realizzato da Stefano de’ Fedeli nel 1478 e smembrato in tempi remoti. Diverse tavole sono attualmente parte della collezione del Museo e Tesoro del Duomo di Monza, altre sono inspiegabilmente scomparse. Una delle sezioni del polittico, il registro inferiore, che l’allestimento idealmente ricostruisce è stata identificata dal professor Miklòs Boskovits come composta dalle due tavole monzesi, “I santi Pietro e Paolo“ e “Il martirio di San Giovanni Battista“ co la tavola con “I Santi Caterina e Benedetto“, già parte della collezione Visconti di Saliceto, oggi in deposito al museo di Vigevano. Le tre opere sono state riunite in mostra e verranno portate a Monza.