PAOLO GALLIANI
Cronaca

Il Ferragosto di chi resta a casa: piatti esotici o della tradizione, al ristorante è sempre vacanza

Lo slalom tra i locali chiusi è meno complicato, dal bistrot del Derby Grill alla Trattoria Mercato. Fuori Monza c’è solo l’imbarazzo della scelta fra menu gustosi e prezzi per tutte le tasche

Il Ferragosto di chi resta a casa. Piatti esotici o della tradizione al ristorante è sempre vacanza

Lo slalom tra i locali chiusi è meno complicato, dal bistrot del Derby Grill alla Trattoria Mercato. Fuori Monza c’è solo l’imbarazzo della scelta fra menu gustosi e prezzi per tutte le tasche.

Monza – Consuetudine, tradizione. E resilienza. Perché il cibo ha un invidiabile potere catartico ed è un antidoto sicuro contro l’idea che la mancata partenza per il mare o i monti debba essere vissuta come una condizione simil-depressiva. Specie il 15 agosto, quando “il moto a luogo” verso un buon ristorante vicino a casa è ormai considerato un elemento quasi identitario del Ferragosto, almeno quanto la popolare liturgia del pic-nic. Ricerca nemmeno così complicata, anche se, certo, la scritta “chiusi per ferie” campeggia sulle vetrine di larga parte dei locali della Brianza.

A cominciare da Monza, dove è sempre disponibile l’approdo charmant del Derby Grill all’Hotel de la Ville, anche se in questi giorni limitato al solo bistrot, dove peraltro si possono ordinare ottimi club sandwich, pizze al tegamino e linguine con cozze e gamberetti. E tra i locali che nel capoluogo hanno deciso di non chiudere, c’è la Trattoria Mercato in vicolo Spalto Isolino, cucina fortemente mediterranea a un prezzo medio che si aggira sui 40-50 euro.

Seregno al solito si mette in mostra per il suo attivismo. E qui tra gli indirizzi da segnalare per il pranzo di Ferragosto, il Mannarino, insegna ormai affermata per i tagli di carne e le specialità pugliesi come le bombette e i torcinelli, ma anche la Trattoria Del Barbisa, che il 15 agosto ha pensato ad un menu a base di pesce a 40 euro dove spiccano la tartare di salmone con crema di bufala, i paccheri di Gragnano ai frutti di mare e un corposo “fritto misto”.

Poco lontano, a Meda, vale sempre la pena accomodarsi al “Gusto della Vita” e familiarizzare con la cucina di Dhian Singh che per il pranzo di Ferragosto propone una scelta fra antipasti sfiziosi (da provare il disco di polpo con maionese alla barbabietola e osmosi di ananas), “primi” invitanti come il riso Carnaroli mantecato con ricotta di capra e “secondi” gustosi come il tonno pinna gialla alla griglia con salsa vitellata (spesa media sui 50 euro).

A Triuggio, l’Enosteria Lipen del vulcanico Corrado Scaglione cercherà d’intercettare i buongustai brianzoli con un menù ferragostano a 55 euro che viaggia tra la Panzanella toscana con salsa verde, i paccheri ripieni con fonduta di formaggio e il roast beef di Scottona piemontese marinato e cotto con salsa di soia.

A Giussano, l’Ostaria La Torre il 15 agosto porterà in tavola il meglio della cucina brianzolo/lombarda a base di risotto con filetti di pesce persico e ossobuco con risotto alla milanese (sui 50 euro). Voglia di atmosfere campagnole e rural-chic? Niente di meglio dell’azienda agricola “La Botanica” e del suo bel ristorante “Il Convivio”, a Birago, nel Parco delle Groane, con il pranzo di Ferragosto davvero speciale firmato da Gianluca Renoldi a 68 euro (23 euro per bimbi da 3-10 anni, 13 euro per 1-2 anni), percorso gastronomico che dagli antipasti porta al risotto al blu di bufala e mandorla e ad un’intrigante crostatina frangipane al pistacchio e frutti di bosco.

L’apoteosi? Sicuramente alla Piana di Carate Brianza, dove Gilberto Farina, indiscusso alfiere della cucina del territorio, famosissimo per la sua superlativa “insalatina di nervetti e cannellini” e per l’impagabile “risotto alla monzese”, onorerà il 15 agosto (ma anche il 14) ridando vita alla tradizione della “cassöeula di Ferragosto” con le “verze quarantine” che lo chef coccolatissimo da Slow Food è riuscito a rintracciare al Frutteto della Valsassina a Barzio. Per la cronaca, il buon Gilberto proporrà ai commensali anche la trippa. Che dire? Beato chi è riuscito a prenotare in tempo.