Ci hanno dedicato più di un anno, tra le ricerche storiche, le riprese e la produzione. Sotto la guida del regista lissonese Filippo Grilli tutto quel lavoro lo hanno fatto diventare un film documentario, una pellicola che oggi racconta la storia di Angela e Luigi Tagliabue, una coppia di Desio che durante la Seconda guerra mondiale salvò la famiglia ebrea di Abramo Recanati dalle persecuzioni e dalla deportazione, ricevendo per questo il titolo di Giusti tra le Nazioni. È l’esperienza realizzata da un gruppo di studenti delle superiori che frequentano il triennio al liceo Parini di Seregno-Lissone e allo scientifico Enriques di Lissone: dalle loro mani, da quelle di Grilli e dall’associazione culturale-casa di produzione lissonese Gpg Film è nato il docu-film dal titolo “Anche il mio destino“, che verrà presentato e proiettato in anteprima domani e sabato alle 21 al cineteatro Santa Maria di Biassono. Fondendo interviste, testimonianze, scene di ricostruzione e di fiction e un attento lavoro di ricerca storica l’opera riporta a quegli anni bui per narrare una toccante storia di coraggio e di amicizia.
"Nell’estate del 2023, parlando con un mio ex compagno di scuola, Ruggero Cesana, ho intercettato la storia di Agostina Tagliabue, nipote di due desiani nominati Giusti tra le Nazioni per aver salvato la vita, durante la guerra, ad alcuni ebrei – racconta il regista –. Cesana si occupa del Progetto Memoria per l’Enriques, un’iniziativa che viene portata avanti assieme al liceo Parini per sensibilizzare i ragazzi sul tema della Shoah e delle deportazioni. Così abbiamo pensato che quella vicenda fosse interessante sia per realizzare un documentario sia per far sperimentare ai ragazzi una ricerca storiografica vera e propria". Da lì è partito tutto. "Con i ragazzi abbiamo raccolto i racconti di Agostina Tagliabue, ma c’erano diversi buchi da colmare – continua Grilli –. Così fino a marzo 2024 gli studenti hanno fatto un lavoro storiografico alla ricerca di documenti e informazioni: abbiamo contattato il museo Yad Vashem a Gerusalemme e ci siamo fatti mandare tutta la documentazione usata per dichiarare la famiglia Tagliabue Giusti tra le Nazioni, fra cui lettere scritte all’epoca. La ricostruzione della storia non è stata semplice".
Il progetto è partito coinvolgendo una trentina di ragazzi, che hanno partecipato alla prima fase, poi sono stati invece una decina gli studenti che hanno preso parte alla produzione del film. "Il documentario – chiarisce il regista – racconta le storie di due famiglie: una di Desio e una, quella salvata, i Recanati, di Milano. L’incontro salvifico avvenne a Lissone, parte della famiglia Tagliabue viveva a San Giorgio, che è praticamente quasi Lissone, e all’inizio i Recanati si erano rifugiati a Seregno: quindi è proprio una storia brianzola". Ora il film viaggerà per le sale: oltre all’anteprima di Biassono, martedì 28 verrà proiettato all’Auditorium di Seregno per gli studenti del Parini e dell’Enriques, mentre giovedì 30 a Palazzo Terragni a Lissone sarà proposto ai ragazzi delle medie.
"Si tratta di un docu-film con le testimonianze della nipote dei signori Tagliabue, la figlia di Flora Recanati, sopravvissuta ad Auschwitz, e due storici – racconta Grilli –. Ci sono brevi spezzoni di fiction per rendere più fluida la narrazione e una parte in cui gli studenti sono andati sul territorio e mostrano dove era la casa dei Tagliabue, dove è avvenuto l’incontro con i Recanati. L’idea era avere un prodotto in cui i ragazzi vogliono vedere come va a finire. Per questo dura 50 minuti, richiamando il classico formato da Netflix". E visto che Gpg si è sempre contraddistinta anche per la beneficenza, in occasione delle due proiezioni biassonesi ha sposato la campagna del cinema Santa Maria “Adotta una tegola“, per ristrutturare il tetto dell’edificio: l’80% del ricavato verrà devoluto a questo progetto.