
Confermate le ville Borsani e Bagatti Valsecchi a Varedo, già utilizzate lo scorso anno da 70 espositori. Dal 7 al 13 aprile eventi e installazioni anche nello stabilimento dismesso e nella greenhouse.
Il successo del mese di aprile 2024 faceva già ben sperare e difatti la settimana scorsa è arrivato l’annuncio ufficiale degli ideatori Valentina Ciuffi e Joseph Grima: Alcova 2025 sarà ancora a Varedo e in versione “allargata“ per il Fuori Salone di quest’anno.
Quattro le location uniche scelte per l’occasione: l’ex stabilimento Snia, le serre Pasino, Villa Bagatti Valsecchi e Villa Borsani, queste ultime due già utilizzate la scorsa primavera, dal 15 al 21 aprile, inediti luoghi di rilevanza culturale e architettonica, contesti domestici che hanno ospitato i progetti di oltre 70 designer che hanno spaziato da studi di rilievo e grandi brand ad aziende emergenti e giovani talenti provenienti da scuole internazionali.
Alcova 2024 ha scelto la sfida di portare il Fuori Salone Fuori Milano e ha messo in contatto la comunità internazionale del design con il pubblico, accogliendo per tutta la settimana brianzola un pubblico eterogeneo di oltre 90mila persone e dimostrando ancora una volta il potere culturale del design e la sua capacità di far rivivere la memoria e l’identità di un luogo.
"Per il 2025 – si legge nell’annuncio – Alcova tornerà a Varedo, rafforzando ulteriormente l’idea di Milano come città in continua crescita, espansione e cambiamento. Forte del successo dell’edizione dello scorso anno, Alcova riafferma la sua presenza con l’introduzione di due nuove sedi: le serre Pasino e l’ex stabilimento Snia".
Le serre Pasino, dal nome dal barone che, ereditando le proprietà e i terreni del Valsecchi, decise di creare un’enorme greenhouse accanto alla Villa Bagatti Valsecchi per coltivare le orchidee bianche, di cui divenne uno dei principali produttori europei, offrono uno spettacolare scenario naturale, invitando i visitatori in uno spazio dove la natura interagisce con i pezzi esposti.
Il barone coltivava solo orchidee dal colore bianco e aveva creato una serra inondata di luce. Queste serre erano molto all’avanguardia nelle tecniche di coltivazione perché erano riscaldate. Negli anni successivi con la morte del barone la magnifica struttura fu completamente abbandonata.
L’ex stabilimento Snia, luogo chiave della storia industriale italiana, si erge come un gioiello dimenticato del razionalismo milanese. Con le linee pulite e geometriche delle sue ampie facciate in vetro, la fabbrica racconta la storia di un’epoca diversa. I suoi spazi ampi e luminosi ospiteranno installazioni di design sperimentale rendendo omaggio al patrimonio industriale italiano.
Villa Bagatti Valsecchi e Villa Borsani continueranno a svolgere un ruolo centrale, offrendo contesti storici e domestici accanto a queste nuove esplorazioni. La più nota è Villa Bagatti Valsecchi, ma in più occasioni di recente è stata aperta anche Villa Borsani, costruita in stile razionalista da Osvaldo Borsani tra il 1940 e il 1943. La villa ospita opere tra gli altri di Lucio Fontana, Agenore Fabbri, Gio Ponti e Fausto Melotti.
L’appuntamento è dal 7 al 13 aprile e porterà per il secondo anno Varedo al centro dell’attenzione del mondo. Troppo presto per avere informazioni sugli espositori anche se, ampliandosi gli spazi, si immagina che il numero (70 nel 2024) crescerà, oppure i progetti potranno essere sviluppati in modo più “comodo“.
Alcova, fondata nel 2018, è una piattaforma itinerante che ogni anno, durante la Milano Design Week, riunisce designer, aziende, istituzioni e ricercatori per indagare collettivamente il futuro dell’abitare e del fare.
Con l’impegno di trasformare siti abbandonati, dimenticati o inaccessibili in hub per i creativi contemporanei, Alcova è rapidamente diventata uno degli eventi più visitati e discussi nel calendario globale del design.