DARIO CRIPPA
Cronaca

Il “furbetto” dei rifiuti. Scaricava invece di smaltire

Gli agenti del nucleo ambientale di polizia locale hanno scovato le etichette e sono risaliti fino a un’azienda specializzata nell’eliminazione degli scarti.

Il “furbetto” dei rifiuti. Scaricava invece di smaltire

Gli agenti sono risaliti alle imprese che avevano scaricato analizzando le etichette

Avrebbero dovuto gararantire un corretto smaltimento dei rifiuti. Facendosi pagare parcelle probabilmente adeguate al servizio, “salate“, perché chi affidava loro gli scarichi della propria azienda potesse essere certo di essere in regola con la Legge.

E invece c’era un’azienda specializzata proprio nello smaltimento dei rifiuti che quei rifiuti... li gettava in una delle tante microdiscariche abusive di cui è disseminato il territorio di Monza.

E non solo. Perché anche un’impresa edile andava a buttare i propri scarti di lavorazione allo stesso modo e non troppo distante. Un andazzo che purtroppo è diventato un’autentica piaga in città e che soltanto l’attività della polizia locale e del suo nucleo speciale incaricato di occuparsi proprio di questioni ambientali riesce a colpire.

Gli ultimi due episodi di contrasto all’abbandono di rifiuti sono stati resi noti ieri, dimostrando una sempre più incisiva azione della polizia locale di Monza su questo fronte.

Perché gli investigatori del Nucleo ambientale hanno scovato numerosi sacchi abbandonati al margine della carreggiata e,, rovistando tra i rifiuti, sono riusciti a reperire elementi utili per avviare le indagini.

Nel primo caso appunto, un’azienda di Monza specializzata nello smaltimento di rifiuti, anziché procedere col corretto conferimento, abbandonava i rifiuti pericolosi: stampanti, toner, dispositivi medici, affidatigli da un’altra impresa, gettandoli al margine della carreggiata di via Offelera. Il titolare dell’azienda è stato denunciato per illecito smaltimento di rifiuti pericolosi.

La comunicazione di reato è stata inviata all’autorità giudiziaria, ora l’uomo rischia un’ammenda che può andare da 2.600 fino a 26mila euro, dato che il metariale trattato era considerato pericoloso. Nel secondo caso, si parla di rifiuti di risulta edile abbandonati in via Solone, fra cui è stata rintracciata l’etichetta relativa a una spedizione. Da questo piccolo elemento, attraverso una minuziosa attività di accertamento, gli agenti sono riusciti a risalire all’autore dell’abbandono: il titolare di origine ediziana di un’impresa individuale operante nel campo dell’edilizia, sempre ubicata in città, resosi responsabile di ben due abbandoni in via Solone.