REDAZIONE MONZA BRIANZA

Il futuro dei lavoratori resta appeso a un filo

I nove dipendenti della società di gestione Cultura Domani destinati al licenziamento

Il concessionario se ne va, il corpo centrale della Villa Reale è chiuso e i 9 lavoratori della società di gestione Cultura Domani destinati al licenziamento. "Sono loro, in cassa integrazione a zero ore dal marzo scorso, le principali vittime del contenzioso tra il concessionario e il Consorzio", denuncia Matteo Moretti, segretario generale della Filcams Cgil di Monza e Brianza. Lo ha fatto anche inviando una lettera al direttore del Consorzio Giuseppe Distefano, al presidente oltre che sindaco di Monza Dario Allevi, ma anche ai consiglieri comunali, a Regione Lombardia, al sindaco di Milano Beppe Sala e al ministero dei Beni Culturali. "La continuità occupazionale è elemento imprescindibile per mantenere il diritto alle dodici settimane di ammortizzatori sociali previsti dalla legge di stabilità usufruibili dal 1° gennaio al 31 marzo - spiega Moretti, insieme a Fabiana Cabras della Filcams Cgil Monza e Brianza -, ma ad oggi non abbiamo elementi concreti per pensare alla definizione di questo percorso perché ci sembra che manchi la volontà delle azioni e che ciascuno dei soggetti non abbia come primo obiettivo la salvaguardia dei lavoratori".

Il risultato, "in assenza di un impegno straordinario, i nove dipendenti rischiano di finire in mezzo a una strada". Il sindacato richiama le istituzioni alle loro responsabilità. "La situazione si aggrava di giorno in giorno – le parole del segretario generale Cgil Monza e Brianza Angela Mondellini -. Uno dei beni artistici più importanti del nostro Paese chiuso e lavoratori sull’orlo del licenziamento nel pieno di una pandemia senza precedenti". Per questo "credo che le responsabilità debbano emergere al più presto e soprattutto bisogna pensare a salvare i posti di lavoro - esorta Mondellini -. Le Istituzioni devono intervenire immediatamente. Il silenzio registrato sino ad ora è un grave torto non solo alle lavoratrici e lavoratori coinvolti, ma anche a tutti noi".

M.Gal.