ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Il futuro del Gran premio. Monza guarda già oltre il 2031. La concorrenza non fa paura

Secondo il capo della F1 Domenicali "ci sono tanti Paesi emergenti pronti a ospitare una gara". Ma il sindaco Pilotto è tranquillo: l’Autodromo crescerà in linea con le richieste di Liberty Media.

Secondo il capo della F1 Domenicali "ci sono tanti Paesi emergenti pronti a ospitare una gara". Ma il sindaco Pilotto è tranquillo: l’Autodromo crescerà in linea con le richieste di Liberty Media.

Secondo il capo della F1 Domenicali "ci sono tanti Paesi emergenti pronti a ospitare una gara". Ma il sindaco Pilotto è tranquillo: l’Autodromo crescerà in linea con le richieste di Liberty Media.

Le parole in un’intervista del presidente e amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, sulla difficoltà per l’Italia di poter mantenere all’attivo due Gran premi in contemporanea – Monza e Imola – anche per il futuro, hanno gettato nello sconforto gli appassionati di motori imolesi e acceso comunque una spia d’allarme anche a Monza. Nel primo caso il destino sembra già tracciato, almeno per l’immediato futuro: il contratto con la Formula 1 del circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola scade quest’anno. Per l’Autodromo di Monza c’è tempo per respirare, fresco di un rinnovo di contratto di 6 anni firmato lo scorso 27 novembre, che garantirà le corse della massima competizione automobilistica al mondo almeno fino al 2031. Poi, però, chissà. Le parole di Domenicali non hanno lasciato adito a dubbi.

"Devo esercitare un ruolo internazionale che mi pone di fronte a tantissime richieste in giro per il mondo di Paesi emergenti che possono permettere alla Formula 1 di continuare a crescere", ha detto il numero uno della F1, riportando alla cronaca un concetto che già a suo tempo espresse anche l’ex presidente di Aci Angelo Sticchi Damiani, che durante le trattative per il rinnovo del contratto dell’autodromo monzese, citò le forti spinte di Germania, Corea del Sud, Turchia, India per avere un loro Gran premio (oltre a Madrid che l’ha già ottenuto).

Il sindaco di Monza – e presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza (di cui l’autodromo è concessionario) – Paolo Pilotto commenta le parole del presidente di F1 innanzitutto ribadendo come "sempre i rapporti con Imola siano stati non conflittuali, rappresentando entrambi città del motorismo", poi facendo una riflessione su ciò che significa oggi, per Monza, avere una concessione in essere con la massima competizione automobilistica fino al 2031. "È un onore e un impegno restare – dichiara il primo cittadino monzese –. Autodromo è un ente che partecipa al Consorzio, impegnato con la Regione Lombardia a preparare un percorso di continuità nella crescita del nostro circuito, coincidente con le richieste di Liberty Media (azienda americana proprietaria di F1)".

"Lavoriamo a realizzare le opere richieste per migliorare l’accoglienza, ma anche per risolvere i problemi dell’edilizia urbanistica e ambientale che ancora ci sono – continua il sindaco –. Parallelamente stiamo lavorando al rinnovo della gestione di Autodromo a Sias, la cui concessione scade nel 2028. Le valutazioni sono già in corso, ma l’accordo si concretizzerà a tempo debito: raramente proroghe di concessione avvengono con così largo anticipo".

Giusto il 7 aprile, il generale Tulio Del Sette, commissario straordinario di Aci (principale azionista di Autodromo), ha fatto visita al circuito monzese per parlare con le istituzioni politiche e i vertici di Sias dell’agenda dei lavori da realizzare entro il primo semestre 2026.

Dopo aver completato pista e sottopassi nuovi, con tutti i crismi dell’accessibilità e di una migliore mobilità, restano da potenziare il Paddock club, con l’area vip riservata a Liberty Media e Formula 1, da fare la nuova sala stampa, procedere alla copertura della palazzina dei box e attuare interventi di miglioramento e potenziamento dei servizi nelle tribune (tra cui nuovi bagni), migliorando l’accoglienza.

Si sta parlando in tutto di 77 milioni di euro di lavori, 20 dei quali erano stati stanziati dal ministero dell’Interno nel biennio 2022-2023, 32 da risorse autonome di Regione Lombardia negli anni 2022-2025, e 25 milioni ancora dal ministero dell’Interno attraverso la Regione per lo stesso periodo.