L’organigramma da completare con figure chiave, il nuovo direttore da nominare entro fine mese, un bando aperto per le commissioni, due membri del consiglio di gestione in attesa di designazione, gli incontri di rito con le amministrazioni comunali in corso: è un novembre di passaggio di consegne e transizione per il Parco Adda Nord, dove, in ottobre, è stato eletto presidente l’ex sindaco di Mezzago Giorgio Monti e si è proceduto al rinnovo delle cariche. Lui, ambientalista da sempre, guarda avanti: "Lavoreremo in continuità con il passato - dice - ma con delle nostre linee d’azione. Vorrei comunque che il Parco diventasse sempre più un luogo di tutti e Villa Gina, la sua storica sede, uno spazio più aperto alla comunità". Il neo direttivo sarà completato a breve con la nomina di un rappresentante della Regione e di uno delle associazioni agricole d’area. Nei prossimi 5 anni si occuperà, fra le altre cose, di attuare il piano territoriale di coordinamento, sorta di piano regolatore del Parco, approvato nello scorso luglio dal Pirellone dopo vent’anni di stallo. Una svolta importante. Le linee dell’azione, intanto, sono chiare. "Senz’altro - così Monti - ci sarà massima attenzione ai temi della mobilità, con particolare riferimento a quella fra sponde fluviali. Altro settore chiave quello del turismo e della promozione culturale. E tutela e supporto dell’agricoltura e della produzione locale: penso a un marchio, o comunque ad azioni di valorizzazione della filiera". Il piano territoriale: "Uno strumento fondamentale, molto ampio. L’idea è di affiancare un piano strategico più snello". Il consiglio di gestione Monti avvia l’attività da “padrone di casa“ a Villa Gina, storica sede dell’area tutelata sin dalla sua nascita.
La dimora è teatro in questi mesi di lavori a lungo programmati di efficientamento energetico, avviati dopo l’acquisto nel 2023 della dimora ottocentesca dal Comune di Trezzo sull’Adda. Come tutti i proprietari anche il Parco sta migliorando le dotazioni del complesso, dai serramenti al tentativo di alleggerire la bolletta. Un’altra riflessione si aprirà a proposito del Muva, il Museo della Valle dell’Adda, che ne occupa una sezione importante, e potrebbe essere diversamente collocato.