
Claudio Cogliati presidente dell’Irccs San Gerardo di Monza annuncia due iniziative in occasione della canonizzazione
Le loro strade si sono incrociate per caso: il ragazzino destinato a diventare santo, studente dai gesuiti a Milano, e il futuro presidente, laico, dell’Irccs San Gerardo. Destini che tornano a incontrarsi oggi a Monza, questa volta per una precisa volontà. A Carlo Acutis l’ospedale dove è morto dedicherà una mostra, ma anche un progetto molto più ambizioso: il Giardino dei Santi.
"Carlo Acutis era venuto a frequentare il liceo classico al Leone XIII di Milano, dove i miei figli frequentavano la prima e la terza elementare – ricorda oggi Claudio Cogliati, presidente dell’Irccs San Gerardo di Monza –. Ho le sue fotografie, era un bel ragazzo, alto un metro e ottanta. In quarta ginnasio già pesava ottanta chili. Poi la malattia nel 2006: a settembre un mal di gola, poi l’emorragia, seguita dalla febbricola e una stanchezza infinita. La diagnosi è di leucemia e viene trasferito a Monza. Allora non si poteva fare quasi niente per questa forma di leucemia. La sua è stata una Via Crucis molto breve, dal 9 al 12 ottobre, quando è morto".
"Qui custodiamo la sua reliquia e la sua cartella clinica. Non c’è un momento in cui si lamenta. La mamma racconta che ad un certo punto disse che voleva dedicare tutta questa sofferenza agli altri, come un crocifisso".
Ed è nata da queste parole l’idea della mostra che verrà ospitata in uno spazio del San Gerardo in occasione della canonizzazione di Carlo Acutis. "Allestiremo una mostra di crocifissi. Non intendiamo imporre nulla al pubblico che entra ed esce dal San Gerardo, l’ospedale è laico, e utilizzeremo uno spazio che sarà raggiungibile da chi ci vuole andare – spiega Cogliati –. Abbiamo individuato una ventina di crocifissioni famose nella storia dell’arte che saranno riprodotte". A chiudere il cerchio, con le stampe dei capolavori di Giotto, Cimabue, Mantegna, Velasquez e Chagall, ci sarà l’opera di un’artista contemporanea, Nicoletta Staibano, che ha realizzato per la mostra una croce con i bracci dai colori uno diverso dall’altro. Un progetto suggerito da una frase dello stesso Acutis, ricorda il presidente dell’Irccs: "Nasciamo diversi, non dobbiamo morire come fotocopie".
La mostra sarà allestita la settimana successiva alla domenica delle Palme. Titolo “Segni di sofferenza, segni di umanità. Dai crocifissi dell’arte alla Croce di Carlo Acutis“. Il cui messaggio può essere apprezzato anche dai laici, suggerisce Claudio Cogliati, perché "non deve mai venire meno la speranza che dai agli altri, e questo è proprio il compito di un Irccs, un istituto dove c’è assistenza, cura, innovazione e ricerca".
E poi c’è il progetto “per sempre“: il Giardino dei Santi. "Dove ci si può fermare a riposare o a riflettere e dove il credente può anche dire una preghiera". Il percorso esterno partirà accanto all’ingresso, da un piccolo ulivo che la mamma di Carlo Acutis ha donato all’ospedale. Il progetto sarà realizzato entro l’estate. Ci saranno cinque stazioni dedicate a sei santi, tra verde, stele col Qr code e un paio di panchine. La prima sarà dedicata a Carlo Acutis, le altre a San Gerardo dei Tintori, il copatrono monzese a cui è dedicato l’ospedale, poi ai coniugi Martin, genitori di Santa Teresa di Lisieux, una stazione a Paolo VI e un’altra a Gemma Beretta Molla.
"Tutti loro hanno un legame col nostro San Gerardo – conclude il presidente –. Gianna Beretta Molla, pediatra, si è curata qui, mentre l’intercessione di Paolo VI e dei coniugi Martin hanno riguardato persone ricoverate a Monza. Quanto al copatrono, da 850 anni chiamiamo San Gerardo l’ospedale di Monza".