Collocamento mirato, accompagnamento ai datori di lavoro per superare pregiudizi e costruire percorsi di inserimento vincenti. Questa la ricetta per il successo, dettata dal tavolo operativo “Lift“ della provincia di Monza e Brianza nel settore disabili, finanziato dal Fondo regionale dei contribuiti esonerativi dei datori di lavoro e dalle sanzioni per il mancato rispetto del collocamento mirato. Se ne è parlato ieri durante il tavolo di lavoro provinciale periodico Restart.
Nel 2024 sono state avviate al lavoro circa 700 persone, mentre agli esordi del servizio, nel 2010, erano circa 200. Per i servizi alle persone, come ha sottolineato Gianpaolo Torchio, neo-direttore del settore lavoro della Provincia, sono stati messi a disposizione dal fondo 2,8 milioni di euro (tra valutazione del potenziale lavorativo, servizio di accompagnamento, ricerca e inserimento), più altri 1,8 milioni per i servizi alle imprese (fra formazione, informazione, incentivi all’assunzione e strumenti per la crescita organizzativa).
In Brianza lavorano 5.750 persone disabili, inserite negli anni, più altre impegnate in altre attività, per un totale di 7.500 quote riservate ai lavoratori fragili. L’aspetto critico, come ha sottolineato il funzionario, è che 2.834 persone si sono rivolte agli sportelli della Provincia per chiedere supporto, di cui più del 65% sopra i 45 anni. Ciò significa che il tema della disabilità non è l’unico ostacolo al lavoro, pesa anche l’età e il contesto.
Anche se a un anno dalla fondazione dell’isola formativa di Nokia a Vimercate, Silvia Gabbioneta, diversity and inclusion manager, conferma che sono state formate appositamente come software e hardware tester e poi assunte con contratto a sei mesi 5 persone con autismo, diplomate e alcune che non avevano finito la scuola.