“Monza tradita?“. È il titolo interlocutorio del Libro Bianco 3.2 presentato dal Coordinamento dei comitati e delle associazioni di Monza. Il primo bilancio di due anni di Giunta Pilotto è basato sulle politiche urbanistiche verso il consumo di suolo zero o negativo, la tutela di Parco e Villa, la viabilità, la valorizzazione delle aree strategiche, la legalità e la sicurezza.
Giorgio Majoli, coordinatore della cordata di comitati, ha ricordato le promesse elettorali del sindaco Paolo Pilotto che andavano verso una rigenerazione urbana con variante del Pgt, verso una transizione ecologica e consumo di suolo negativo. In realtà, ricorda, ci sono poi voluti nove mesi di tempo per avviare il nuovo Pgt, e a due anni dall’insediamento, solo il 1° agosto 2024 è stato approvato dalla Giunta il documento di indirizzo. Ad oggi manca ancora la Valutazione Ambientale Strategica (Vas) per raccogliere contributi e proposte. "Continuano, invece, a tamburo battente le edificazioni – protestano i comitati dei quartieri – con piani attuativi (nelle vie Pompei, Gallarana, Milazzo), con permessi di costruire semplici e convenzionati e con altre autorizzazioni. Dicono che il nuovo Pgt arriverà in aula verso la primavera del 2025, quando ormai le edificazioni previste dal Pgt 2022 (Allevi-Sassoli) avrà palesato tutti i suoi rovinosi effetti cementificatori". La spiegazione ai cittadini? "Abbiamo le mani legate". "Così – continua Majoli – quello che doveva essere un velocissimo Pgt (un anno di tempo per farlo) procede a passo della lumaca e gli uffici sono invasi da una valanga di richieste di privati che si affrettano a richiedere i permessi di edificazione".
Marina Cirulli del Comitato Blandoria ha ricordato come dal 2011 si parli di inversione di tendenza rispetto alla cementificazione. "Riponevamo molta fiducia in questa Giunta e il cambiamento avrebbe dovuto avvenire da subito – dice –. Nei restanti 2 anni e mezzo di governo i cittadini si aspettano che la giunta trovi gli strumenti amministrativi per poter fermare il consumo di suolo; che in viale Stucchi vengano messe in atto le compensazioni per realizzare barriere boscate che mitighino l’impatto acustico, creando al contempo zone di ri-naturalizzazione; progetti di interramento di alcuni segmenti delle grandi arterie di comunicazione; de-pavimentazioni diffusse per contrastare le ondate di calore, il ripristino delle aree verdi e della bio-diversità". I riferimenti portati vanno da un angolo all’altro della città, da via Stucchi a Sant’Albino fino a San Biagio, Triante, San Fruttuoso. Emblematico il caso di via Marmolada-Montelungo, un piccolo snodo di collegamento tra i quartieri San Biagio, Triante, SS36 e San Fruttuoso, dove una palazzina con giardino è stata sostituita da due palazzi "senza alcuna compensazione pubblica – precisano i comitati – laddove servirebbe l’allargamento della curva di via Marmolada-Montelungo. E Triante soffre tra aria irrespirabile e gru in azione".
Ultimo capitolo: mentre i cantieri proseguono, le compensazioni restano al palo. Ad esempio i cittadini si chiedono che fine abbia fatto lo smantellamento dell’autolavaggio di via Adda, il promesso prolungamento di via Adda verso Malcantone, le zone 30 e le piste ciclabili.