
Alessio Boni è in scena Antonella Attili nel testo di Francesco Niccolini liberamente ispirato all’Iliade di Omero
Nel fine settimana torna il mito, filo conduttore della stagione teatrale del Manzoni 2024-2025, con “Iliade il gioco degli dei“. Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono “agiti“ dagli dei, in una lunga e terribile guerra. Lo racconta Alessio Boni, in scena con Antonella Attili, nel testo di Francesco Niccolini, liberamente ispirato all’Iliade di Omero, in scena domani e sabato alle 21, e domenica alle 16. Incentrata sulla guerra di Troia, l’Iliade offre a Boni e al suo gruppo – il Quadrivio – l’occasione di osservare lo strano mondo delle divinità classiche, dei miti più antichi e della guerra di tutte le guerre. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive.
Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire “no“ all’orrore. "Sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla, capricciosi, vendicativi, disumani - sottolinea Alessio Boni, alla regia insieme a Roberto Aldorasi e Marcello Prayer descrivendo gli dèi immortali - e la loro commedia è la tragedia degli uomini, da sempre. Da un po’ di tempo però qualcosa è cambiato: sono diventati pallidi, immagini sbiadite dell’antico splendore, hanno perso i loro poteri". È una produzione di “Nuovo Teatro“ diretta da Marco Balsamo, in collaborazione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia. Biglietti, da 17 a 30 euro, ridotti da 13 a 26.
Cristina Bertolini