
Il nuovo segretario Cgil "Lavoratori e pensionati sempre più poveri e precari Occorre invertire la rotta"
di Martino Agostoni
"Oggi le priorità del sindacato anche a Monza e Brianza sono due: la tutela dei redditi da lavoro e pensione impoveriti dall’inflazione e la cancellazione della precarietà, una piaga che non colpisce più solo giovani e donne". Lo dice Walter Palvarini, il nuovo segretario generale della Cgil di Monza e Brianza eletto ieri a larga maggioranza da un’affollata assemblea generale alla Camera del Lavoro di Monza. Palvarini, 59 anni, ha cominciato come delegato sindacale in una fabbrica chimica per poi avviare il suo percorso in Cgil nel 2000, è stato negli ultimi 8 anni segretario generale della Funzione pubblica e ora sostituisce Angela Mondellini, chiamata a ricoprire il ruolo di segretaria in Cgil Lombardia. "Sono stati anni di lavoro intenso e di squadra con molte iniziative: da qui, valorizzando l’impegno collettivo e in continuità con l’attività svolta con Angela Mondellini, proseguiamo sulle questioni centrali come l’innovazione, la produttività, le reti di servizi, la sostenibilità, la tutela del lavoro, la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e il welfare soprattutto per le fasce più fragili".
Qual è la criticità più forte in questo momento?
"La vulnerabilità economica, una questione che inizia a riguardare tante persone, anche lavoratori che nonostante lo stipendio devono arrivare a indebitarsi per tirare avanti. Chi sta pagando caro l’inflazione sono i lavoratori e i pensionati, ed è per questo che una priorità del sindacato deve essere la tutela dei redditi da lavoro e pensione. L’altra priorità è la cancellazione della precarietà che colpisce soprattutto giovani e donne, ma non più solo loro".
Che segni ha lasciato sulla Brianza l’emergenza sanitaria?
"La pandemia ha colpito duro perché ha bloccato un percorso di ripresa che si era iniziato a vedere dopo la lunga crisi iniziata nel 2008: subito dopo i primi segni di miglioramento, ci sono stati gli anni del Covid che hanno fermato tutto. E per fortuna c’è stato il sindacato che ha bloccato i licenziamenti e ha messo paletti per la tutela del lavoro".
Qual è la prima azione dell’agenda della rinnovata segreteria provinciale di Cgil Monza e Brianza?
"Vediamo che anche in Brianza la maggior parte degli avviamenti sono a tempo determinato e, dopo gli ultimi provvedimenti del governo, sembra che dovranno ancora aumentare. Per questo siamo impegnati anche a livello locale a portare avanti la mobilitazione unitaria dei sindacati, a partire da quella del 13 maggio a Milano dove la Cgil di Monza e Brianza sarà presente in modo ampio: bisogna invertire la tendenza".
Su quali situazioni in Brianza si sta concentrando l’attenzione del sindacato?
"La vertenza della Sk Hynix Italia è oggi un caso su cui siamo fortemente impegnati non solo per bloccare la procedura di licenziamento di tutte le lavoratrici e i lavoratori, ma anche perché è emblematico di un problema del nostro Paese. È una vertenza strategica perché non è frutto di una crisi aziendale, ma di una scelta industriale fatta in Corea del Sud: questo ci dice che il sistema Paese deve svegliarsi, non si può più pensare che la competitività sia data abbassando salari e tutele, quando invece si può competere a livello internazione solo con strategie industriali che fanno dell’innovazione tecnologica il percorso da seguire. Però poi vediamo che al sindacato, il governo risponde con il Decreto Lavoro dell’1 Maggio che aumenta la precarietà. Ora quello che intendo fare è tenere assieme le questioni del territorio brianzolo con i grandi temi generali del Paese".
Rispetto alle istituzioni locali, proseguirà il confronto avviato dai sindacati negli ultimi anni, a partire dai 55 Comuni della provincia?
"È un impegno che proseguirà e proprio in queste settimane stiamo proponendo a tutti i 55 sindaci della Brianza nuovi protocolli di collaborazione per mantenere aperta un’interlocuzione costante sui temi sociali, di welfare e anche sanitari più sentiti sul territorio, tutte quelle questioni che il sindacato riesce a intercettare attraverso la sua rete nei posti di lavoro, tra i pensionati, agli sportelli stranieri e nei vari servizi verso le fasce di popolazione più fragili su cui poi le istituzioni locali possono orientare le loro politiche di welfare".