BARBARA APICELLA
Cronaca

Il pit stop del benessere. Relax per i tifosi con AutAcademy

Durante il Gran Premio di Monza, l'associazione AutAcademy offre un "pit stop del benessere" nel centro storico, gestito da ragazzi autistici. Un progetto innovativo che promuove l'inclusione e valorizza i talenti di chi spesso è emarginato.

Il pit stop del benessere. Relax per i tifosi con AutAcademy

Durante il Gran Premio di Monza, l'associazione AutAcademy offre un "pit stop del benessere" nel centro storico, gestito da ragazzi autistici. Un progetto innovativo che promuove l'inclusione e valorizza i talenti di chi spesso è emarginato.

Nella frenetica settimana del Gran Premio i tifosi e i curiosi che passeggeranno per le vie del centro storico potranno trovare ristoro e relax (gratis) in un angolo molto speciale.

È stato ribattezzato “pit stop del benessere“ il nuovo servizio offerto dall’associazione AutAcademy in via Carlo Alberto.

Nella centralissima isola pedonale, all’angolo con via De Amicis, dal 26 agosto all’1 settembre saranno garantiti ristoro (ma non solo) a chi ha bisogno di un po’ di relax. Ad accogliere i passanti nel temporary shop dell’associazione ci saranno i ragazzi autistici di AutAcademy pronti a offrire un bicchiere di acqua o una limonata, a far entrare e accomodare i passanti per regalare un po’di refrigerio, per ricaricare il telefonino, per concedersi qualche minuto di pausa comodamente seduti ammirando i lavori realizzati da questi giovani.

Il progetto declinato - sportivamente parlando - in Aut of the box nasce da un’idea di Rolando Cominelli, art director di Studio02. "Uscire dal box è un imperativo per i piloti – spiega Simona Ravera di AutAcademy, l’innovativa accademia monzese che aiuta i ragazzi autistici a seguire percorsi formativi e professionali (giardinaggio, arte, informatica e molto altro) per poi essere inseriti nel mondo del lavoro –. Nel mondo normale out of the box significa uscire dagli schemi, proporre un’idea innovativa. Aut of the box è tutto questo insieme. Le persone autistiche devono uscire, essere viste, correre la loro vita con piena soddisfazione. Le persone neurodivergenti possono e devono farlo rompendo gli schemi, offrendo un’idea di autismo differente da quella fino ad ora conosciuta".

Un’accoglienza a braccia aperte scoprendo i talenti e le inclinazioni di questi ragazzi speciali, autori spesso di autentiche opere d’arte. Ragazzi che grazie a questi percorsi formativi hanno la possibilità di guardare al futuro con maggiore serenità, e con loro anche i genitori costantemente preoccupati per il domani dei loro figli.